Non siamo ancora al primo giorno d’estate eppure il caldo afoso si sta già facendo sentire in questi giorni di metà giugno, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale questo porterebbe al verificarsi di un anno tra il 2021 e il 2025 di un anno classificato come “il più caldo in assoluto mai registrato“.
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Secondo il mini-rapporto divulgato proprio dall’Organizzazione un anno dei prossimi cinque potrebbe avere “una probabilità di 90% di diventare il più caldo in assoluto“. Secondo questo rapporto divulgato è molto probabile che le varie regioni che si trovano in una latitudine alta abbiano un aumento di umidità e ci sia un aumento dei cicloni tropicali rispetto agli anni passati.
Il segretario Petteri Taalas ha detto che questa non è una semplice statistica in quanto “l’aumento delle temperature significa più ghiaccio che va a sciogliersi“, questo ovviamente implica l’innalzamento dei mari e altre condizioni di carattere meteorologico estreme. Ma non solo infatti questo avrebbe un impatto anche sulla sicurezza alimentare e sullo sviluppo sostenibile.
Nei prossimi cinque anni aumento della temperatura tra 0,9° e l’1,8°
Sempre secondo le parole di Taalas ci stiamo avvicinando all’obiettivo degli accordi di Parigi, che mirano a mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2°, ma soprattutto a continuare la propria battaglia per frenare l’aumento della temperatura a 1,5°.
Secondo le ultime previsioni le temperature globali annue potrebbero essere di almeno 1° più calde rispetto ai livelli della pre-industria, questo ovviamente tenendo in considerazione sia il mare, sia la terra. Nei prossimi cinque anni potrebbe esserci un aumento della temperatura annua compresa tra 0,9° e l’1,8°.
Ricordiamo che in questi ultimi anni l’allarme circa il cambiamento climatico è stato più volte portato all’attenzione dei grandi del mondo. Ad ogni modo ci sono molti piccoli Stati, come ad esempio le isole Kiribati, che stanno vivendo in prima persona l’innalzamento pericoloso dei mari, che non sono stati ancora presi in maggior considerazione.