La cosiddetta variante Delta, conosciuta anche come variante “indiana”, sta facendo preoccupare molto i governi mondiali.
Nel Regno Unito, come riporta “La Repubblica”, i contagi sono aumentati del 90% nell’ultima settimana proprio a causa della variante indiana: nella giornata di ieri oltre 6.000 casi su circa un milione di tamponi.
Stando a quanto affermato dal Messaggero, i sintomi comuni del contagio da Covid-19, ovvero tosse, raffreddore, mal di testa e mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza, sarebbero più forti con la variante indiana.
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Anche in Cile è salito il livello di guardia. Il ministro della Salute, Enrique Paris, ha espresso la sua preoccupazione per la comparsa della nuova variante di Sars-Cov-2, il coronavirus che causa il Covid-19, che viene chiamata “indiana” proprio perché proveniente dall’India.
Secondo uno studio incaricato dal governo indiano, questa mutazione risulta essere il 50% più contagiosa della variante britannica (denominata “Alpha”), già nota per il suo alto contagio, e sarebbe la causa principale dei 400.000 casi giornalieri che vengono registrati in India.
Il ministro cileno: “Preoccupati per la diffusione della variante”
“In alcune regioni del mondo, specialmente in India e ora in Inghilterra, è comparso un nuovo ceppo o variante Delta, ed è altamente contagioso – afferma Paris alla testata cilena Diario Concepcion – Esprimiamo la nostra preoccupazione per la diffusione mondiale di questa variante”, ha detto ieri il ministro cileno, durante il periodico report sull’andamento della pandemia.
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Nei risultati preliminari della ricerca, pubblicati dall’agenzia EFE, si suggerisce che questa variante sia riuscita a eludere gli alti livelli di immunità di gregge, che aveva raggiunto il 50%. Tuttavia, viene anche fatto notare che la variante Delta non sarebbe la causa diretta dell’aumento esplosivo dei morti, che hanno raggiunto i 4.000 al giorno: l’altissima mortalità sembra attribuibile ai notevolissimi problemi a carico del sistema sanitario.