Cresce il potere dei talebani in Afghanistan, ora che le truppe americane e quella della Nato hanno lasciato la zona. Da quando le truppe Usa, hanno diminuito i raid aerei, i talebani sono tornati alla carica, riuscendo a raggiungere punti strategici.
Da Kabul a Kandahar la strada, circa 300 km, è adesso controllata dai talebani. Una situazione che non è vissuta nella stessa maniera da tutti. Per l’autista di autobus Jan Mohammad l’autostrada, sotto la giurisdizione talebana, è adesso un luogo sicuro: “Siamo a nostro agio ora perché la polizia non ci molesta per tangenti. I talebani rilasciano persino ricevute per i dazi doganali che riscuotono in modo che i conducenti non debbano pagare di nuovo”. Eppure secondo gli attivisti per i diritti umani, l’atteggiamento equo dei talebani si tramuta in sopruso con chi non si conforma alle loro aspettative sociali: si riferisce di gente, sospettata simpatizzante del governo centrale, che è stata prelevata dall’autobus ed è sparita, probabilmente uccisa.
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Adesso che le truppe straniere si stanno ritirando, il governo afgano si trova a dover affrontare da solo l’opposizione degli estremisti talebani, che controllano punti strategici e che hanno ricominciato la guerriglia per averne di nuovi.
Secondo Jonathan Schroden, esperto della questione afgana: “quello che stiamo vedendo fare ai talebani ora non è solo prendere aree rurali, ma prendere aree rurali che sono sempre più vicine a città significative, capoluoghi di provincia, per esempio, e circondarle efficacemente e anche tagliare le strade che le collegano“.
A Febbraio i capoluoghi di provincia circondati dai talebani erano 5, più del doppio, rispetto a quelli del 2018.
Biden aveva annunciato il ritiro completo delle truppe l’11 settembre, giorno altamente simbolico, eppure già a luglio le operazioni militari potrebbero essere ultimate e entro quel momento si aspetta un’escalation dei tentativi talebani di conquista, che in questo periodo sono tornati ad acquistare molte armi.
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“Arriveremo come conquistatori”, dice il comandante talebano, che mantiene l’anonimato, in relazione all’ingresso dei talebani a Kabul: benché affermi che le trattative di pace con il governo continuino senza sosta, anche se in effetti sono in stallo da settembre, il militare non nega le mire del gruppo, che intende sottomettere tutta la regione.
La legge dei talebani non sarà una legge docile: si stima che dozzine di attivisti, giornalisti e persone di spicco del governo afgano siano state catturate e giustiziate. Nell’utopia talebana, secondo le parole dei militanti, ci sarà un gran passo indietro nelle conquiste delle donne: “Le donne potranno studiare, lavorare e muoversi liberamente, ma si copriranno il volto. Saranno segregate. Non avremo la democrazia. Avremo un regime islamico“.
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