Con l’estate alle porte, bisogna stare attenti a quella peculiare pandemia stagionale, ovvero quella dei tormentoni. Tra quelli di cui quasi si sente la necessità e quelli che, volente o nolente, entrano in testa e vengono fischiettati per tre mesi, ci sono quelli non richiesti e che diventano pietre miliari del trash.
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Tormento, non tormentone
Sembra appartenere all’ultima categoria il tormentone estivo di Giacomo Urtis, che ormai sembra aver abbandonato ogni ambizione professionale per dedicarsi alle velleità del mondo dello spettacolo (prima di essere un habitué di canale 5 e di colonizzare Cologno Monzese, Giacomo Urtis era un rinomato chirurgo estetico e dermatologo). L’ultimo progetto ‘artistico’ nel quale si è lanciato, sperando che qualcuno l’abbia avvisato di un possibile capitombolo, è quello della hit estiva.
Peccato che gli unici commenti entusiasti siano quelli di coloro che hanno fruito della canzone né per la musica né per il testo, semplicemente per il ‘cringe’ che esprime e che appunto la consacra a capolavoro del trash.
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‘Gossip’, davvero non si sa più di cosa parlare?
Bisogna quantomeno apprezzare la consapevolezza che traspare dal testo della canzone. Non è sincerità, quanto l’ammissione di quella logica che crea personaggi come Giacomo Urtis. Siamo ridotti ad essere interessati alle vicende, inventate, di personaggi che cercano pubblico solo per apparire e senza trasmettere nulla. Una constatazione triste, che un tempo avrebbe fatto vergognare, e che ora invece diventa motivo di vanto per i nuovi vip, perché forse è vero: “nella vita reale, serve mucho dinero”.