Le considerazioni di Ignazio Visco fanno ben sperare, nonostante non abbia parlato di numeri in maniera chiara e diretta, numeri che dovrebbero arrivare a giugno, il governatore della Banca d’Italia ha affermato che nel biennio 2021-2022 si prospetta una ripresa del 4%, questo in parte per il fatto che le imprese hanno investito e che continueranno ad aumentare.
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Queste prospettive rosee e comunque ottimiste potranno trovare un riscontro qualora le condizioni della sanità continueranno a migliorare sempre di più.
Il governatore Visco ha presentato la sua relazione affermando che un contribuito in più potrebbe giungere dal Recovery Plan, che punterebbe a costituire quasi un punto percentuale in più per il prossimo decennio.
In altre parole se il Pnrr sarà sfruttato nel migliore dei modi, andando a effettuare una spesa con le risorse a nostra disposizione ci sarà sicuramente un incremento e aumento di punti percentuali relativamente alla crescita economica italiana.
Inoltre Visco ha parlato anche in termini di futuro, perché anche su questo occorre rivolgere le attenzioni.
Come nel 2017 Visco cita Manzoni e i Promessi Sposi
La proposta di Visco è quella di rendere in futuro maggiormente stabile l’emissione di debito pubblico in ambito europeo, quindi la finalità sarà quella di ottenere un bilancio comune.
Infine Visco si è ovviamente concentrato su quanto generato in termini economici dalla pandemia, secondo il Governatore della Banca d’Italia le misure messe in campo dall’Italia sono positive, tra cui il numero contenuto dei licenziamenti.
Adeguata anche la risposta da parte delle istituzioni europee, facendo un paragone con crisi precedenti. A questo punto però, stando sempre alle parole di Visco, i sostegni dovranno essere di gran lunga più selettivi. E coglie l’opportunità di citare Manzoni (come aveva fatto nel 2017): “Spegnere il lume è un mezzo opportunissimo per non veder la cosa che non piace, ma non per veder quella che si desidera”.
Visco infine ha dichiarato che ora l’Italia “dovrà affrontare la nuova fase tenendo presente le criticità del passato a cominciare dal debito pubblico“.