Un servizio di Repubblica ha dato spazio alla notizia che per le ceneri di Gigi Proietti non c’è posto nei cimiteri di Roma. Le ceneri del grande attore, scomparso il 2 novembre dello scorso anno, sarebbero state mandate in Umbria in attesa che la situazione si possa sbloccare al fine di darne degna sepoltura.
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Secondo quanto riportato dal quotidiano le ceneri di Proietti si troverebbe al cimitero di Porchiano del Monte, una piccola frazione del comune di Amelia, di cui aveva origine la famiglia dell’attore. Le ceneri sono state collocate accanto a quelle del padre Romano e della madre Giovanna, che si trovano sepolti proprio in questo cimitero.
Al di là di tutte le varie connessioni che ci sono tra la piccola cittadina umbra e Gigi Proietti, quale per esempio il suo interesse per il restauro del Teatro Verdi, il fatto che le sue ceneri non trovino un posto per la sepoltura nei cimiteri capitolini apre uno squarcio sulle gravi problematiche che ci sono all’interno dell’apparato amministrativo che si occupa dei cimiteri.
Il 6 maggio scorso dalle colonne del Fatto Quotidiano si riportava che a Roma c’è stato un incremento di decessi del 30%, ma allo stesso tempo c’è stato un drastico taglio di organico che nell’arco di vent’anni ha raggiunto il 31%. Nel momento in cui è scoppiata la pandemia da Covid-19 il problema strutturale dei cimiteri capitolini si è rivelato nella sua interezza.
L’incremento dei decessi ha fatto di conseguenza, soprattutto anche a fronte della pandemia, aumentare le richieste di cremazione. Nel 2020 le richieste erano state 15.400, ovvero il 9% in più rispetto all’anno precedente, e si calcola che quest’anno le richieste saranno oltre 17.000.
Accanto a tutto questo c’è da sottolineare il fatto che l’aumento di morti nella Capitale ha portato allo scoperto delle situazioni di stallo che hanno caratterizzato l’organico cimiteriale fino a pochi mesi fa.
Le misure straordinarie che si sono dovute adottare per la pandemia da Covid-19 ha fatto interrompere le seconde sepolture fino al 3 maggio scorso, ma già l’anno scorso le imprese funebri e gli addetti alle pratiche avevano subito un tracollo importante. Tutto questo è stato inoltre aggravato dalla mancanza di personale, ma soprattutto per la mancanza di fondi all’AMA.
Il dato drammatico è anche questo. AMA negli anni dal 2007 al 2014 poteva contare su 4 milioni e 400mila euro di fondi annuali, mentre dal 2015 al 2019 sono stati ridotti pari a zero. Solamente nel 2020 ci sono stati 3 milioni di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Insomma dietro alla momentanea mancata sepoltura di Gigi Proietti c’è una struttura amministrativa del tutto fatiscente.
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