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Interni

47 morto che parla: ma in questo caso è l’INPS a parlare con il morto

Quello che è accaduto al signor Franco O. di Roma e riportato oggi sul quotidiano ‘Il Tempo‘ già in prima pagina, ha dell’incredibile.

Gli uffici dell’INPS hanno inviato al signor Franco O. (un signore deceduto lo scorso marzo) una lettera dove veniva specificato il fatto che “lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto“.

A leggerla così sembrerebbe quasi trattarsi di uno scherzo, ma così non è, perché la lettera è vera e proviene da un vero ufficio INPS. Ma come sappiamo bene, in Italia la burocrazia non ha tempo da perdere, nemmeno con i defunti e quindi gli uffici hanno provveduto a inoltrare una lettera al signor Franco specificando che essendo deceduto non può più ricevere la pensione di cittadinanza.

Ma la beffa non è affatto chiusa qui, infatti la lettera dell’INPS continua dicendo: “Lei potrà recarsi presso i nostri uffici per richiedere ulteriori chiarimenti“. Insomma, l’INPS mette le mani avanti anche con i morti, non si sia mai che il signor Franco non sappia di essere morto.

Ma la comunicazione inviata al signor Franco dal direttore Franchitti cerca di specificare persino che qualora lo ritenesse opportuno “può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei termini previsti dalla legge, dandone notifica a questa Sede”. Oltre alla beffa però anche il danno in quanto i parenti di Franco O. stanno ancora attendendo la consegna delle ceneri del parente morto a marzo di quest’anno, per effettuare la tumulazione.

L’INPS specifica: “A Sua disposizione per ogni ulteriore informazione”

Alla conclusione della lettera l’INPS rassicurava al signor Franco che poteva comunque rivolgersi agli “uffici INPS per ogni ulteriore informazione“. Infine per “risparmiare tempo ed ottenere le informazioni rapidamente” l’INPS consigliava al signor Franco di tenere a portata di mano il suo codice fiscale e il numero di protocollo.

A fronte di questo non possiamo certo dire che l’INPS non sia un istituto serio: dopo questo evento possiamo essere certi che se abbiamo qualche dubbio sulla nostra morte sarà l’INPS a comunicarcelo, ricordandoci però che sono sempre a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Tobias Fior

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