Il mondo della Formula Uno e dello sport in generale piangono la scomparsa di Max Mosley, per anni presidente della Fia.
Si è spento ad 81 anni lo storico dirigente della Fia, Max Mosley. Al britannico si deve il successo commerciale e televisivo della Formula Uno e sempre al suo intervento si deve la crescita esponenziale di questo sport, sia a livello tecnico che a livello di tutela dei suoi protagonisti. Se oggi, infatti, la Formula Uno è diventato uno sport con standard di sicurezza elevatissimi, lo si deve al suo lavoro da presidente del massimo organismo politico del mondo dei motori.
Figlio di Oswald Mosley, capo del partita fascista britannico, Max ha avuto sin da ragazzo un enorme peso sulle spalle, gravato da un ingombrante cognome e da una scomoda storia familiare. Da giovane Max voleva diventare pilota di auto e ci era anche riuscito, ma i suoi risultati non sono stati eccellenti e presto ha capito che la sua strada professionale doveva essere un’altra. Così s’iscrisse all’università e si laureò in legge, cominciando ad esercitare come avvocato.
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L’automobilismo, però, Max lo aveva nel sangue ed il suo passato da pilota gli permise di diventare un dirigente del movimento automobilistico mondiale. L’arrivo nella scuderia March gli ha fatto conoscere Bernie Ecclestone, insieme al quale fondò la FOCA, ovvero un’associazione che si occupava di ricercare e garantire maggiori finanziamenti per le scuderie di F1. Si trattava della forma embrionale del patto attuale con il quale viene gestito il lato economico e commerciale di tutto il movimento Formula Uno.
Negli anni da presidente della Fia (1991-2008), Max Mosley lavorò duramente per aumentare la sicurezza delle monoposto, richiedendo anno dopo anno test sempre più esigenti prima dell’inizio delle stagioni. Nel 2008 ha lasciato il posto di leader in seguito ad uno scandalo, adesso il presidente della Fia è l’ex ferrarista Jean Todt. La notizia della morte di Mosley ha sconvolto il suo grande amico Ecclestone, il quale ha commentato: “Ho perso una persona di famiglia, come un fratello. Mosley ha fatto tanto per il motorsport, per l’industria dell’auto e per le corse: era impegnato ad assicurarsi che venissero costruite vetture sempre più sicure”.
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