Se in Italia ci si sta adoperando per il Green Pass, se anche l’UE è proiettata verso l’obiettivo di un documento che attesti la buona salute del cittadino per permettere gli spostamenti, se nei negozi è d’obbligo la mascherina, il disinfettarsi le mani e tenere la temperatura sotto i 37.5°, c’è qualcuno che va contro corrente: Yazmina Jade Adler ha infatti vietato l’accesso al suo salone di bellezza a tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino anticovid, per paura che possano contagiare gli altri clienti.
Yazmina Jade Adler è sicuramente una donna caratteristica. Senza voler addentrarci alla ricerca di qualche aggettivo appropriato, potrebbe risultare poco lusinghiero, basti pensare che nel 2019 è balzata agli onori della cronaca per essersi spalmata del sangue mestruale sul volto e averlo condiviso sui suoi social. Nessun rito satanico, solo un momento di meditazione profonda per alleviare i dolori mestruali, seppur non si conosca l’efficacia di tal rimedio.
Adesso il ‘Mirror’ riporta la nuova iniziativa paramedica della donna, parrucchiera di professione, che pare avrebbe vietato l’ingresso al suo salone a tutti coloro che si sono fatti inoculare il vaccino anticovid, perché, secondo la sua teoria, potrebbero contagiare gli altri.
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La donna ha dichiarato all’emittente locale ha dichiarato: “Come qualunque cosa, come una malattia o un virus, il vaccino sparge particelle in qualche maniera. So di donne non vaccinate che hanno avuti i sintomi del vaccino“.
Da lunedì sulla pagina Instagram del salone professionale ha dichiarato le nuove linee di comportamento, mettendo in guardia i clienti: “il nostro sistema medico non copre gli sconosciuti effetti del vaccino a RNA.”
La decisione sarà vagliata nuovamente nel 2023 quando si sapranno gli effetti a lungo termine del vaccino anticovid. La priorità della donna, stando alle sue parole, è la salute dei suoi collaboratori e dei suoi clienti.
Nessuno mette in dubbio le sue buone intenzioni, eppure chi si spalma sangue mestruale per alleviare i dolori del ciclo non sembra essere una fonte attendibile come i virologi e gli esperti d’immunologia, che di fatti bocciano l’iniziativa e la tesi della donna: “il vaccino attiva il sistema immunitario e può causare sintomi influenzali nelle 24 ore successive, ma non può contagiare gli astanti”, ha dichiarato il professor Menno van Zelm, virologo australiano.
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