La pandemia di Covid-19 è al capitolo finale? Il report presentato al Global Health Summit indica la possibilità di nuove pandemia in futuro.
La lezione più evidente che la crisi sanitaria che stiamo vivendo ha fornito è che nessuno era preparato ad affrontare una problematica di questo tipo. Un anno e mezzo dopo lo scoppio della pandemia, il Mondo intero sta cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel grazie alla somministrazione dei vaccini e la popolazione globale spera che presto si possa tornare alla normalità. Affinché questo avvenga, però, c’è bisogno di un ulteriore sforzo da parte dei governi per fornire a tutte le nazioni del mondo il numero di vaccini utile a superare una volta per tutte la crisi.
Che la crisi non sia ancora finita è evidente dai dati del contagio in vari Paesi e lo ha sottolineato oggi al Global Health Summit anche il premier Mario Draghi: “La crisi globale non è finita, dobbiamo agire in fretta. Noi (L’Europa) stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così. Noi dobbiamo assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri. Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale”.
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Covid, l’emergenza continua e quando finirà bisognerà stare attenti
Dal vertice mondiale sulla sanità, dunque, emerge l’esigenza di prodigarsi in un ulteriore sforzo per uscire definitivamente dalla crisi sanitaria in tutto il mondo. L’altro messaggio che emerge è che bisognerà investire in risorse strutturali e risorse umane per prevenire che quanto accaduto in questi due anni si verifichi in futuro. Come detto la lezione più importante impartita dal covid è stata l’impreparazione del sistema sanitario mondiale a simili evenienze, dunque è di fondamentale importanza investire per essere pronti ad una possibile nuova pandemia.
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Nel report stilato da 26 scienziati, si legge che il rischio di future pandemie rimane alto: “I patogeni potrebbero nuovamente emergere, ri-emergere o risorgere a causa ad esempio di un’acquisita resistenza ai trattamenti o di una inadeguata copertura vaccinale. La crescente onda di esitazione, declini nelle vaccinazioni sta attecchendo in vari scenari e l’incremento della resistenza microbiologica induce preoccupazione”. Nel documento si legge inoltre: “Molte delle malattie infettive, incluso il Covid-19, sono di natura zootica, causate da patogeni di provenienza animale che vengono trasmessi agli umani”. Tale trasmissione è favorita dall’azione umana, come ad esempio dalla deforestazione, l’eccessiva urbanizzazione, la migrazione o l’elevato consumo di carne. Appare dunque evidente che ciò che è capitato con il covid, potrebbe verificarsi in seguito se non verranno prese le dovute precauzioni.