In Antartide, nel Mare di Weddell, un iceberg di 4.300 chilometri quadrati si è appena sganciato dalla piattaforma di ghiaccio Ronne, che è il più grande iceberg del mondo. La grande massa di ghiaaccio è stata soprannominata A-76, ha un’estensione pari a quella del Molise e una caratteristica forma di dito, essendo lungo 170 chilometri e largo 25 chilometri.
Un Iceberg grande quanto il Molise
Date le dimensioni A-76, come gli scienziati lo hanno chiamato, è l’iceberg più grande del mondo. Con i suoi 4.320 chilometri quadrati, per estensione rivaleggia con il Molise o l’isola di Maiorca.
Gli scienziati del British Antarctic Survey hanno lanciato la notizia, confermata poi dal National Ice Center degli Stati Uniti. Il monitoraggio e mappatura terrestre, effettuato dal satellite Sentinel-1 dell’iniziativa Copernicus, ha permesso di venire a conoscenza della forma dell’iceberg, che fortunatamente non Innalzerà il livello del mare, dato che già galleggiava in mare.
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Le cause del fenomeno
Se l’abitudine potrebbe far propendere nel considerare il cambiamento climatico come causa dell’avvenimento, l’abitudine trarrebbe in inganno. Almeno stavolta.
Pare infatti che stavolta l’uomo sia completamente innocente per quanto riguarda la ‘nascita’ del nuovo iceberg. Il dottor Alex Brisbourne, glaciologo presso il British Antarctic Survey ha dichiarato che “Non è un’area che sta subendo cambiamenti significativi a causa del riscaldamento globale. Il messaggio principale è che fa parte di un ciclo naturale” e ha aggiunto che questa sarebbe dunque “un’evoluzione della piattaforma di ghiaccio di cui faceva parte”, come confermato anche dal dottor Mark Drinkwater dell’ESA.
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Il nuovo iceberg però rimane una minaccia sia per la biodiversità, “È abbastanza grande da influenzare l’oceano e la salinità dell’oceano“, sia per quanto riguarda la sua futura traiettoria, che si spera non desterà problemi come l’A-68a.