Lutto nel mondo della musica italiana. Si è spento, nella sua casa di Milo, Franco Battiato. Il Maestro – ritiratosi dalle scene ufficialmente a fine 2019 – era malato da tempo e aveva 76 anni. Le sue condizioni si erano visibilmente aggravate dopo una caduta che gli aveva procurato la frattura del femore e del bacino. Non era più apparso in pubblico, mantenendo i contatti con i fan tramite i social. La conferma della sua morte è stata data dalla famiglia, che ha ringraziato tutti per la vicinanza e l’affetto, inoltre ha fatto sapere che le esequie del Maestro saranno in forma strettamente privata.
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Assolutamente e del tutto difficile racchiudere Franco Battiato all’interno di un genere musicale preciso, perché Franco Battiato era un cantautore poliedrico, sempre pronto a sperimentare nuovi generi, sempre pronto a ricercare musiche e testi del tutto sorprendenti. Nella sua lunga carriera è riuscito a unire generi diversi tra loro, arrivando persino al punto di essere un punto di riferimento musicale per i giovani che, nei primi anni 2000, nelle discoteche ballavano in una versione remix “Voglio vederti danzare“, non sapendo affatto che era un brano che risaliva al 1982.
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La versione remix era ad opera del dj Giorgio Prezioso e – fra i tanti artisti che hanno espresso il proprio cordoglio – è arrivata anche la sua story su Instagram.
Per Battiato la musica aveva il compito di portarci oltre e lui c’è riuscito
Artista poliedrico come dicevamo, dalle mille sfumature e dai mille interessi, uomo e artista quantomai filosofico e spirituale ci ha donato perle di musica e allo stesso tempo di saggezza, con brani come la famosa “La Cura“, oppure “L’ombra della luce“, che lo stesso Battiato diceva essere “arrivata da altrove“. Un uomo che aveva sperimentato vette di alta spiritualità persino al cinema quando da regista girò il documentario “Attraversando il Bardo (Sguardi sull’Aldilà)“, dove in un viaggio tra Nepal e Sicilia gettava uno sguardo sull’Aldilà.
Si tratta soltanto di uno degli approcci del Maestro alla settima arte: nell’arco della sua lunga carriera artistica, per lui diverse regie (di lungometraggi e video musicali) e anche diversi premi per questo impegno extra musicale (come il Nastro d’argento come miglior regista esordiente, per il film Perdutoamor).
Franco Battiato poteva sembrare piuttosto spigoloso, a tratti burbero, con un carattere schivo e irritabile quando aveva a che fare con comportamenti idioti e di chiara ignoranza, altrimenti sapeva essere gentile, serafico, tranquillo. Aveva capito che la musica non era un qualcosa di fine a se stesso, semplicemente aveva capito che la musica ha il compito di portarci oltre e possiamo dire che lui ci è riuscito benissimo.
Grazie Maestro!
Di seguito, una piccola (e non potrebbe essere altrimenti, con 30 album all’attivo) selezione dell’immensa opera dell’artista nato a Jonia nel 1945, partendo proprio dall’originale di ‘Voglio vederti danzare’ (che ha già un suono che porta alla danza) per terminare con ‘Cuccurucucu’: