La mamma di una ragazza ricoverata in ospedale 15 volte con attacchi d’asma ha chiesto ai rappresentanti del governo di affrontare la “minaccia invisibile” dell’inquinamento atmosferico.
Leah Ward teme che sua figlia Lucy, sette anni, possa restare uccisa dall’aria che respira, come accaduto già ad un’altra bambina, Ella Adoo-Kissi-Debrah, deceduta tragicamente all’età di nove anni.
Ella, che viveva a Londra, era stata portata in ospedale per ben 27 volte, prima che un ennesimo attacco d’asma le risultasse fatale. L’inchiesta sull’accaduto ha stabilito che l’aria sporca è stata un fattore “materiale” del decesso della piccola.
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Leah sta sostenendo la richiesta del medico legale di limitare le emissioni ed è anche in prima linea per appoggiare una campagna per l’aria pulita condotta dalla British Lung Foundation e da Asthma UK, in modo che “tutti i bambini possano respirare più facilmente”.
Parlando di sua figlia Lucy, che è alle prese con attacchi d’asma fin dall’età di due anni, la 45enne ha cercato di spiegare al Mirror quanto sia straziante dover tenere una maschera per l’ossigeno “sul viso della tua bambina di tre anni per assicurarti che le arrivi l’aria necessaria”.
I genitori di Lucy sono sicuri: “Colpa dell’inquinamento atmosferico”
“Sono sicura che la mamma della povera Ella abbia vissuto la stessa cosa – ha poi aggiunto – È straziante vedere tuo figlio ansimare mentre i medici combattono contro il tempo per trovare una piccola vena”.
I medici non riescono a capire cosa aggrava le crisi di Lucy, ma Leah ha tenuto a precisare che “non sono più indotte viralmente”. Lei e il marito Martin sono infatti convinti che la colpa sia dell’inquinamento atmosferico, anche perché con il lockdown e la drastica diminuzione del traffico la sua salute è decisamente migliorata.
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“L’ultima volta che è stata ricoverata in ospedale è stato nel marzo dello scorso anno – ha affermato la mamma della piccola Lucy – Questo è il primo inverno in cui riusciamo ad evitare il pronto soccorso”.
Anche il Dipartimento della Sanità Pubblica britannico afferma che i ricoveri ospedalieri d’emergenza per i casi di asma si sono dimezzati dall’inizio della pandemia.