Anche la settimana appena conclusa ha visto una riduzione significativa dei casi da coronavirus.
Come riportato anche dal quotidiano “La Repubblica”, tra lunedì 10 maggio e domenica 16 maggio sono stati rilevati in tutto 47.924 contagi, con un abbassamento del 28% rispetto a quanto registrato nella settimana precedente, quando i casi ammontarono a 66.476.
Proprio la scorsa settimana si era già riscontrato un calo del 19% rispetto a quella precedente, a dimostrazione di come l’epidemia in Italia sia in forte regresso. Numeri così bassi, nel nostro Paese, non si vedevano dalla prima decade di ottobre, vale a dire oltre 7 mesi fa.
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Una discesa che si percepisce chiaramente anche nel numero dei ricoveri e dei morti. Basti pensare che il 18 aprile, un mese fa, i posti letto occupati negli ospedali da malati di Covid-19 erano 26.959, mentre oggi sono 13.913. I deceduti dell’ultima settimana sono 1.323, un numero ancora troppo alto ma certamente in forte calo rispetto a tre settimane fa, quando il dato era di 2.311 morti in soli 7 giorni.
Friuli, Sardegna e Molise hanno dati da zona bianca
Il tanto temuto rialzo dei contagi in seguito alle aperture del 26 aprile, scuola compresa, non si è verificato, nonostante siano già passate tre settimane. Evidentemente la strategia della gradualità portata avanti dal governo Draghi, unitamente ad una concreta accelerata nelle vaccinazioni, si sta rivelando vincente.
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Anche per questo diverse Regioni sperano ormai di poter passare in zona bianca. Friuli, Sardegna e Molise possono già contare su dati che permetterebbero il passaggio alla zona “migliore” (incidenza inferiore a 50). Altre tre Regioni possono legittimamente ambire a questo traguardo, ovvero Liguria (50), Veneto (55) e Abruzzo (56).
Tuttavia, la legge attuale stabilisce che è necessario attendere tre settimane con dati da zona bianca per consentire il passaggio allo scenario che prevede meno restrizioni. Dato che il governo sta rivedendo alcuni indicatori, non è detto che questo aspetto non possa venire meno nei prossimi giorni.