Fondato da appena 50 anni, il DAMS di Bologna è stato un progetto dal respiro innovativo e fucina di talenti in tutte le arti dello spettacolo.
Il corso, proposto da gente del calibro di Umberto Eco, Renato Barilli e Benedetto Marzullo, è stato il primo interamente dedicato allo spettacolo, alla musica, alla recitazione ed è stato la culla di artisti eccellenti che ancora oggi calcano i più importanti palcoscenici della scena italiana.
Un’innovazione tradizionale
“Correva l’anno 1971. Il Festival di Sanremo incoronava le note convenzionali di Nada e Nicola di Bari, ma la Mostra di Venezia aveva dovuto sospendere il concorso ufficiale da un paio d’anni per via delle contestazioni, e il Paese viveva tutte le tensioni politiche ed economiche dei cosiddetti ‘anni di piombo’. In quel contesto, un austero signore che insegnava letteratura greca ebbe un’idea rivoluzionaria. Com’era possibile, si chiese Benedetto Marzullo, che l’Alma Mater Studiorum, l’Universita’ di Bologna che si avvicinava ai 900 anni di storia, non avesse un corso di laurea interamente dedicato allo studio di queste nobilissime, gloriose e preziose discipline? Fu cosi’ che, fra molte resistenze, fraintendimenti e pregiudizi, nacque il Dams”.
La genesi di un corso di laurea innovativo non può che essere nella lungimiranza della tradizione della cultura greca. Che il Dams si un’estensione del dipartimento di Lettere e Filosofia e che sia l’idea di un grecista non è un caso.
L’arte non è se non un’espressione dell’uomo e dell’umano e non è proprio questo il nucleo della filosofia?
Il dams è un mix tra il bagaglio concettuale di estetica filosofica e d’insegnamenti tecnici-specialistici disancorati dalla trattazione manualistica.
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La reunion di compleanno
Per Festeggiare i 50 anni dall’inaugurazione del corso oltre eventi dedicati, una fitta programmazione di spettacoli, è stata prevista anche una reunion degli allievi più talentuosi.
Ad omaggiare il corso di laurea a Bologna si sono presentati Daria Bignardi e Toni Servillo, ma sarebbe ingiusto fare solo due nomi tra gli artisti che il Dams ha sfornato: il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi, il regista Romeo Castellucci, il trombettista Paolo Fresu. E ancora: lo scrittore e saggista Pier Vittorio Tondelli, il fumettista Andrea Pazienza, il cantautore Roberto “Freak” Antoni, il regista Carlo Mazzacurati.
Da quando ‘nessuno voleva gli studenti del Dams’ a ora che vengono celebrati sono passati 50 anni e tutti gliene auguriamo altri 50.
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