La politica del Vaticano certe volte lascia interdetti, non solo i laici che si interrogano circa l’opportunità nel fare politica di una religione, ma anche alcuni religiosi stessi che dissentono invece solo su determinati oggetti della ‘policy’ della Chiesa di Roma.
Pare infatti che dozzine di preti tedeschi hanno ‘disubbidito’ alle linee guida del Vaticano e abbiano benedetto moltissime unioni omosessuali. Non solo disobbedienza civile, ma il coraggio di un’azione pubblica: su internet le live delle funzioni.
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La disobbedienza civile è un diritto o è un dovere? Il diritto, in teoria, sarebbe avere diritti quanto più estesi possibili, tale per cui la disobbedienza civile, dottrinaria in questo caso, diventa un dovere verso provvedimenti che negano diritti.
A Marzo il Vaticano si è arroccato nella difesa di dottrina tanto reazionaria quanto anacronistica e ha vietato la benedizione delle coppie omosessuali. Una decisione criticata da chiunque non possegga un portachiavi a forma di feto abortito, quelli che i ‘Prolife’ consegnavano al Family day a Verona, criticata anche dagli stessi preti.
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230 teologi tedeschi avevano proposto firmato una petizione di protesta contro tale decisione, definendola “inficiata da una concezione patriarcale e di superiorità che è discriminante per gli omosessuali e i loro progetti di vita”.
Così i preti tedeschi che hanno condiviso l’obiezione teologica: “Noi alziamo la nostra voce e diciamo: noi continueremo a benedire le persone che si impegnano a costruire una relazione per il loro futuro.”
I preti dicono che è loro responsabilità di pastori condividere il messaggio di amore di cui Gesù è incarnazione, perché un “servizio d’amore è per tutti coloro che amano”.
A essere un peccato non è l’omosessualità ma il pensiero che possa essere peccato.