L’FBI ha finalmente reso pubblici i file riguardanti Kurt Cobain dopo circa 20 anni.
Il Federal Bureau of Investigation ha rilasciato il file di 10 pagine il mese scorso. All’interno sono contenute lettere di persone convinte che la morte del celebre frontman dei Nirvana non sia avvenuta come riportato nella versione ufficiale.
Kurt Cobain è morto suicida il 5 aprile 1994 nella sua casa di Seattle. Il dipartimento di polizia locale concluse che il cantante era deceduto in seguito ad una ferita da arma da fuoco autoinflitta. In più, il Dipartimento di Polizia di Seattle ha rinvenuto anche una lettera all’interno dell’abitazione, scritta proprio da Cobain prima del suicidio.
Tuttavia, questa versione non ha mai convinto troppo diversi fan dei Nirvana, come emerge dai file rilasciati lo scorso mese.
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La prima corrispondenza, del 15 agosto 2000, riporta una lettera scritta all’allora procuratore generale Janet Reno. L’autore ha citato un libro del 1998, “Who Killed Kurt Cobain? The Mysterious Death of an Icon”, e un film del 1998, intitolato Kurt & Courtney, che riguardava proprio la vita del frontman dei Nirvana e di sua moglie.
La lettera faceva riferimento anche ad un investigatore privato assunto da Courtney Love perché non aveva più notizie di Kurt, come riporta anche il Daily Star Online.
Morte Kurt Cobain, i dubbi sulle impronte e sulla grafia: è stato ucciso?
In un’altra lettera, che risale a sei anni dopo, viene messa in evidenza la mancanza di impronte digitali sulla pistola e la diversa grafia utilizzata in una parte della lettera pre-suicidio.
In una risposta ad entrambe le lettere (i nomi degli autori sono stati cancellati, ndr), l’FBI chiariva di non ravvisare violazioni della legge federale nel contenuto delle missive, aggiungendo che il suicidio di Kurt rientrava nella giurisdizione delle autorità statali locali.
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Un’altra corrispondenza del 2007 faceva riferimento al fatto che Kurt non si fosse suicidato, con l’autore della lettera convinto che l’assassino “sia ancora là fuori”.
Ma non è tutto, perché anche un investigatore privato di Los Angeles, Tom Grant, ha scritto una lettera riportando la sua convinzione che il frontman dei Nirvana fosse stato assassinato proprio da Courtney Love.
Grant sembra essere lo stesso investigatore che Love aveva assunto per avere notizie sul marito. Tuttavia, secondo le forze dell’ordine le asserzioni dell’investigatore sarebbero solo “teorie complottiste”.