La voglia di sottoporsi alle vaccinazioni ed avere finalmente il via libera nei prossimi mesi è tanta, ma occhio alle bufale.
La situazione sanitaria appare in questi giorni in miglioramento: da un lato c’è il calo dei contagi e un’Italia che si avvia ad essere quasi completamente “gialla” (l’unica eccezione per la prossima settimana sarebbe rappresentata dalla Sicilia), dall’alto una campagna vaccinale che sembra finalmente essersi messa in moto a pieno regime. Con una simile situazione aumenta la voglia di molti italiani di vaccinarsi e uscire finalmente dall’incubo del Covid-19, ma fate attenzione alle notizie non certificate.
Nel Lazio, ad esempio, stanno girando messaggi su un presunto Open Day delle vaccinazioni, ma si tratta di una bufala. A chiarirlo tramite i canali social ufficiali è stata la Regione Lazio, al fine di evitare che i cittadini cadano in una truffa per il desiderio di vaccinarsi. Nel messaggio condiviso sul web dall’assessorato alla Salute si legge: “Stanno girando sui social network e su whatsapp false notizie riguardo un presunto open day di vaccinazione nella Regione Lazio. Si tratta di una fake news“. Per evitare truffe, la Regione Lazio invita i cittadini ad “attenersi unicamente alle informazioni ufficiali diffuse dagli account ufficiali istituzionali”.
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Vaccinazioni: in Veneto i 60enni sono indecisi, boom di prenotazioni tra i 50enni
Un caso emblematico sulla reazione dei cittadini alla possibilità di vaccinarsi è rappresentato dal Veneto. Nella Regione è stata completata o quasi la vaccinazione degli 80enni (96,2%) e ad ottimo punto quella dei 70enni (circa l’80%), e sono state aperte le prenotazioni per i cinquantenni. Poco dopo la comunicazione i siti sono stati presi d’assalto dai pretendenti alla vaccinazione e per ore nessuno ha più potuto riservarsi un posto per ricevere il siero. Quando la situazione si è sbloccata, i giorni utili per prenotarsi partivano dal 20 maggio in poi in alcune città come ad esempio a Padova.
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Insomma la campagna vaccinale in Veneto potrebbe definirsi a buon punto, se non fosse che in questi giorni c’è stato un blocco causato dalla mancata prenotazione dei cittadini si 60 anni. Adesso che i vaccini arrivano regolarmente e che c’è la possibilità di vaccinarsi, insomma, la categoria di veneti dai 60 ai 69 anni nutre dubbi sulla necessità della vaccinazione. La situazione ha costretto il direttore dell’Ulss 3, Edgardo Contato, a lanciare un appello: “I sessantenni devono prenotarsi, è un atto di civiltà, perché bisogna lasciare l’opportunità anche agli altri. Abbiamo over 50 che vogliono vaccinarsi e stanno premendo alle porte”.