Un altro incidente mortale sul lavoro, l’ennesima vittima a distanza di soli due giorni dalla tragedia di Prato.
Stavolta a perdere la vita è Christian Martinelli, 49 anni, marito e padre di due bambine (di otto e sette anni, ndr). L’uomo stava lavorando su un tornio nell’azienda Bandera, una delle più importanti realtà industriali di Busto Arsizio, produttrice di macchinari per l’estrusione della plastica.
Per cause ancora da chiarire, il 49enne ha subito un trauma da schiacciamento mentre verificava l’uscita di un pezzo dalla macchina ed è stato subito soccorso dal personale sanitario intervenuto sul posto. Il lavoratore è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Legnano, dove è arrivato in codice rosso per via di un arresto cardiocircolatorio.
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Purtroppo i tentativi dei medici si sono rivelati vani. Christian Martinelli è infatti deceduto poco dopo il suo arrivo in ospedale. La Procura di Busto Arsizio, come riporta il quotidiano “La Repubblica”, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
La moglie di Martinelli, Sara, ha detto che il marito si lamentava spesso perchè in fabbrica “erano troppo pochi”.
Due giorni fa la tragedia di Prato. Nel primo trimestre 185 morti sul lavoro
Solo due giorni fa era venuta a mancare Luana D’Orazio, operaia 22enne che lavorava in un’azienda tessile di Oste di Montemurlo (Prato). La giovane è stata risucchiata nell’ingranaggio di un orditoio, una macchina che serve a preparare la struttura verticale della tela che costituisce la trama del tessuto.
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Proprio ieri l’INAIL ha sottolineato come in Italia, nel primo trimestre di quest’anno, i morti sul lavoro siano aumentati dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Sono 185 in tutto i lavoratori deceduti nei primi tre mesi del 2021, mentre in tutto l’anno scorso tra lavoratrici e lavoratori si sono contati oltre 2000 morti. Una vera e propria strage che sembra non avere mai fine.