Vladimir Luxuria a 360 gradi sul Ddl Zan, l’omofobia e l’odio razziale e l’applicazione sterile e dogmatica del politicamente corretto.
Da mesi ormai il Ddl Zan, quello che porterebbe all’approvazione della legge contro l’odio razziale e sessuale e contro le discriminazioni di natura sessuale, occupa le prime pagine della cronaca italiana. Il disegno di legge vede d’accordo il PD ed il Movimento 5 Stelle, ma si è scontrato contro la dura opposizione della Lega. Il primo maggio la questione è tornata al centro della cronaca per lo sfogo di Fedez e le sue parole durante il concerto.
Libero Quotidiano ha recentemente intervistato Vladimir Luxuria, attivista Lgbt ed ex parlamentare. Il quotidiano l’ha interrogata sulle posizioni di Paola Concia, Platinette e Alessandra Mussolini. Sull’ex parlamentare del PD, la quale ha dichiarato che le donne non andrebbero inserite nel Ddl, ha dichiarato: “Vorrei far notare però alla Concia che questa non è una legge sulle minoranze, ma sui reati di odio e riguarda tutti, anche gli eterosessuali e le donne, che sono le maggiori vittime di odio”.
Per quanto riguarda le posizioni di Platinette sull’inserimento nei testi scolastici dell’identità di genere, Vladimir dice: “Perciò che riguarda di genere, purtroppo Platinette usa lo stesso linguaggio di coloro che rifiutano questa legge. E ritengono che si voglia andare nelle scuole a deviare i bambini, promuovendo l’omosessualità. Invece non è affatto casi: se uno è etero, etero rimane. Nessuno andrà a dire ai maschietti ‘vestitevi da donne‘. Istituire una giornata nazionale contro l’omofobia e la transfobia significa piuttosto educare a un comportamento civile, contrastare il bullismo di tutti i tipi, anche omofobo”. Per quanto riguarda infine la posizione di Alessandra Mussolini a favore del ddl, Vladimir non è affatto sorpresa: “La Mussolini già tanti anni fa rilasciò un’intervista sul Corriere della Sera in cui diceva di essere favorevole alle adozioni gay. La vera Alessandra è quella”.
Dopo aver parlato delle posizioni espresse dai tre personaggi noti, Luxuria risponde a quella che è probabilmente la principale preoccupazione dei leghisti e di chi è contrario alla legge contro l’omotransfobia. A suo avviso, infatti, non c’è il rischio che sarà eliminata la libertà d’espressione su determinati argomenti, ovviamente se questi verranno espressi in maniera consona e non offensiva: “Sono certa che, anche dopo l’approvazione della legge, si potrà continuare a dire ‘sono contrario alle nozze gay e all’utero in affitto'”.
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L’ex parlamentare, invece, è concorde con chi si lamenta che al giorno d’oggi non è più possibile utilizzare determinate parole, anche in modo ironico. A tal proposito Vladimir dice: “Le parole vanno sempre contestualizzate, anche la parola ‘frocio’: ci sono dei contesti in cui non sono politicamente scorrette. Nella comunità Lgbt ad esempio si usa molto questa parola: ‘Che roba frocia, che musica frocia’, diciamo. Così come tra i neri spesso ci si chiama ‘nigga’, negro. Questo principio vale anche quando quelle parole vengono pronunciate dall’esterno senza l’intenzione di offendere. Per questo do ragione a Pio e Amedeo quando rivendicano il diritto di dire ‘frocio'”.
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Infine Vladimir spende due parole anche sulla ‘Black Face’ e come nel caso dei vocaboli dice: “Anche qui bisogna contestualizzare. Se uno si dipinge la faccia di nero e fa bububu, è chiaro che ti prende in giro. Se una persona a Tale e quale show, per somigliare al personaggio che deve interpretare, assume la fisionomia di quella persona, dov’è il razzismo?”.
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