Il 30 aprile 1945 Adolph Hitler e Eva Braun si toglievano la vita con un colpo di pistola nel loro bunker sotterraneo a Berlino. Le truppe alleate erano alle porte della capitale tedesca e il trattamento del vinto si prevedeva non facile, se il vinto era reo di aver causato la più grande guerra che l’umanità avesse mai affrontato, e il più grande orrore a cui aveva assistito.
‘Hitler’s Last Day: Minute By Minute’ ovvero ‘L’ultimo giorno di Hitler: minuto per minuto’ è un libro scritto da Jonathan Mayo e Emma Craigie e ripercorre gli ultimi momenti della vita del gerarca nazista.
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L’ultima apparizione pubblica di Hitler risale al 20 Aprile 1945, giorno del suo compleanno. Da quel momento il leader della Germania nazista si è rinchiuso nel suo bunker personale a guardare gli ultimi strascichi di quella guerra che aveva provocato, credendo di poterla solo vincere, e che invece stava perdendo disastrosamente.
Quali siano stati gli ultimi pensieri di Hitler è impossibile sapere, ma una redenzione ultima sembra improbabile. Gli ultimi giorni del Führer sono stati in ogni caso devoti al pensiero della guerra e della sconfitta: si era circondato di 12 ufficiali che gli fornivano due volte al giorno le notizie dal fronte.
Le notizie confermavano l’inevitabile disfatta tanto che il 29 Aprile Hitler consegnò le sue ultime volontà alla sua segretaria Traudl Junge, nazista all’esterno, aspirante ballerina nell’intimo della sua coscienza, sopita per forze di causa maggiore.
La ragazza a soli 25 anni aveva il compito di aprire la corrispondenza d’amore di Hitler, ovvero ricevere tutte le lettere che donne infatuate gli scrivevano, ma negli ultimi giorni ha registrato le sue ultime volontà e i suoi ultimi momenti. Alla TV tedesca dichiarerà in seguito: “Diceva che avrebbe voluto morire in battaglia a capo delle sue truppe, ma che probabilmente sarebbe stato ferito e catturato. E poi i russi l’avrebbero degradato e umiliato. Ha pianificato di bere il veleno e spararsi.”
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Durante il suo ultimo giorno, Hitler compì le azioni abituali: si pettinò i baffi, prese le pillole per la sua flatulenza. Secondo gli autori del libro: “Hitler, da sempre ipocondriaco, soffre adesso del morbo di Parkinson, di problemi cardiaci e numerose patologie causate dallo stress”.
Ebbe l’urgenza di guardare il sole, per l’ultima volta e poi rincasò nel bunker e predispose i preparativi per il matrimonio.
Hitler sposo la sua compagna Eva Braun e dispose che lei lo seguisse nella morte. Inoltre i loro corpi dovevano essere bruciati all’istante. Durante la cerimonia dovettero giurare di “essere ariani puri e di non essere affetti da nessuna malattia ereditaria”.
La sposa indossò un abito nero e i pochi ospiti bevevano champagne, sporcato di polvere che cadeva dal soffitto a causa delle frequenti esplosioni.
Il pranzo di nozze consisteva in spaghetti con crauti, cianuro e due colpi di pistola.
Pasto indigesto, ma meglio che essere sbranato dai Russi.
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