Una coppia italiana si è recata in India per adottare una bambina di due anni. Adesso con l’esplosione dei casi Covid si trova bloccata in India e impossibilitata a tornare. La donna è positiva e denuncia una ‘situazione infernale’: “Ho visto morti sdraiati per terra, sono rimasta in una stanza d’ospedale di due metri per due con altre sette persone malate di covid. Qui è l’apocalisse.”
La coppia chiede di poter tornare, nonostante la positività.
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In india la situazione è fuori controllo. Con la media di 350.000 casi al giorno e 4.000 morti, secondo i numeri ufficiali ben più ottimisti ed edulcorati dei dati reali, l’India è diventato il nuovo epicentro di Covid-19 e le condizioni igieniche e sociali preannunciano una catastrofe di difficile immaginazione.
Simonetta Filippini e suo marito hanno raggiunto l’India due settimane fa, prima che i numeri diventassero eclatanti e globali, per prendere la bambina appena adottata, sbrigare le pratiche e tornare in Italia.
Ma la situazione è precipitata più veloce della burocrazia: “Ho visto morti sdraiati per terra nei corridoi dell’ospedale, ho visto corpi ansimanti su barelle di fortuna, ho visto cadaveri bruciare sui marciapiedi e nei parchi di New Delhi, sono rimasta in una stanza d’ospedale di due metri per due con altre persone malate di Covid. Qui è l’apocalisse, si vivono quotidianamente scene da film dell’orrore, vi prego, aiutateci a tornare in Italia”.
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Originaria di Firenze, la coppia chiede oggi di poter tornare in patria. Lei positiva in un albergo sanitario, lui in hotel con la piccola, raccontano la loro storia a ‘La Nazione’.
Lei racconta la sua terribile esperienza e chiede il ritorno: “Ero in una stanza di due metri per due metri con sette persone e alcune sono morte davanti ai miei occhi. La nostra polizza prevede la possibilità del volo contingentato e l’ambasciata e il Governo devono aiutarci“.
Impossibile tornare però prima di un tampone dall’esito negativo. Andrea Zoletto, direttore generale di International Adoption spiega l’iter di rientro e cerca di tranquillizzare tutti: “Siamo costantemente in contatto con il signor Galli. Lui e la bambina sono in un albergo a 5 stelle in assoluta sicurezza e stanno bene. La signora si trova in un albergo sanitario, in camera con un’altra persona” e ha aggiunto “Questa mattina, grazie al medico dell’ambasciata italiana, ha potuto fare un altro tampone, il risultato è atteso in 48 ore: se fosse negativo l’ambasciatore garantisce l’imbarco su un volo Klm o Air France, ma fosse positiva dovrà rimanere lì almeno una decina di giorni, le autorità indiane sono di un rigore estremo su questo”.
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