La mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia contro il ministro della Salute Roberto Speranza è stata respinta in Senato con 221 senatori contrari, 29 a favore e 3 astenuti.
La vera notizia non è tanto la fiducia in Speranza, ma il ‘tradimento di Lega e Forza Italia, ormai in maggioranza e poco propensi ad assecondare Giorgia Meloni e la sua smania di polemica.
L’intervento di Speranza
Roberto Speranza è intervenuto in Aula, difendendo le sue scelte e il suo operato durante i concitati mesi della pandemia, da Marzo 2020 a ora, e mandando frecciatine agli egoismi partitici: “Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere uniti nel combatterlo. Invece prevale lo scontro politico, si cerca di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte. Affronto questo dibattito e il voto finale con il rispetto che si deve e la consapevolezza di aver servito ogni giorno il mio Paese con disciplina”.
Alle accuse risponde con un’altra accusa, ovvero l’inadempienza dei governi precedenti nell’aggiornare il piano pandemico italiano del 2006: “Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell’OMS per molti anni. Fanno dunque riferimento a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben sette governi, con diverse maggioranze parlamentari”. Tramite le parole del senatore Massimiliano Romeo:
La bontà del discorso di Speranza è chiara anche prima delle votazioni ufficiali ed è sancito da un lungo applauso e una standing ovation dei senatori del centrosinistra.
Oltre a Speranza si conferma però l’ambiguità di Matteo Salvini e della Lega tutta che strizzano a volte l’occhio all’opposizione a volte si ricordano di far parte della maggioranza di governo. Nonostante il voto a favore di Speranza, chiedono una commissione d’inchiesta.
La solitudine di Giorgia Meloni
L’inaffidabilità di Salvini deve essere chiara anche a Giorgia Meloni, se già non lo fosse stata, che in senato ha potuto contare solo sui suoi.
LEGGI ANCHE => Roberto Speranza addio? Mario Draghi starebbe pensando di silurare il ministro della Salute
Ignazio La Russa è uno dei pochi ad attaccare: “A lei contestiamo la menzogna per coprire le inefficienze del suo ministero. Ma lei è un capro espiatorio, è colpevole in quanto inadeguato, non in quanto politicamente in grado di decidere alcunché: siamo arrivati al cabaret”.
L’opposizione di Fratelli d’Italia da molti è giudicata come sterile da un punto di vista politico ma opulenta per quanto riguarda critiche social e umorismo isterico, sempre per la sopracitata eccellenza nell’arte della comicità.
Non solo la camera, nemmeno i social, eccezion fatta per i militanti del partito, erano favorevoli a tale mozione e quasi tutti festeggiano all’unanimità, un po’ come quando si festeggiava uniti la vittoria del mondiale.