Mario Draghi ha presentato alla Camera il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PRNN) per far fronte alle difficoltà dovute alla pandemia da Coronavirus. Dalla riuscita del piano, come dichiarato dal Presidente del Consiglio, dipende il destino dell’intero paese.
Il discorso di Mario Draghi sul PRNN
Il Primo Ministro Mario Draghi ha sottolineato che il nuovo Piano di Ripresa e Resilienza non è importante solo dal punto di vista finanziario per consentire una ripresa economica del nostro paese. Ma si tratta anche di una via per ripristinare alcuni valori civili o rinforzarli. Poi, ha aggiunto: “Sono certo che riusciremo ad attuare questo piano: sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro, prevarranno sulla corruzione, la stupidità e gli interessi costituiti“.
Si tratta non solo di una misura preventiva e riparatoria per il nostro Paese vessato dal Coronavirus e dalle frequenti chiusure. È in primo luogo un segno di speranza che arriva in concomitanza con le tante riaperture degli ultimi giorni, con l’abbassamento del numero di contagi e con l’aumento progressivo della percentuale di persone vaccinate nel nostro Paese.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista della trasmissione alla Commissione UE del Piano nazionale di ripresa e resilienza #PNRR. Diretta https://t.co/jCmKGs77dv e WebTv: https://t.co/Gu8YnqlLQi #RecoveryPlan #OpenCamera pic.twitter.com/y0cvYDltMP
— Camera dei deputati (@Montecitorio) April 26, 2021
Mario Draghi ha poi invitato all’unità oltre il colore partitico davanti a questa importante occasione per l’Italia di ripartire, ribadendo come “miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite“.
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I numeri e l’iter
Dal punto di vista puramente finanziario, si parla di finanziamenti da 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dai fondi dell’Unione Europea (fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse) e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026.
Un particolare riguardo sarà prestato verso le fasce più deboli della popolazione, ulteriormente messe in ginocchio dall’arrivo della pandemia.
Quasi certamente il piano verrà approvato dalla Camera e poi passerà al Senato. Dopo l’approvazione da parte di quest’ultimo, sarà presentato alla Commissione Europea, dopo che il Consiglio dei Ministri si sarà riunito in data 29 aprile e avrà approvato il testo definitivo.
Si tratta di un’occasione per rimettere in moto il Paese, avendo così la possibilità di sfruttare un innalzamento del PIL di rimbalzo di cui il 2022 sarà certamente testimone.