Il limone nella sua essenza e in particolare la sua buccia contiene moltissime vitamine, una sua tutte la vitamina C, ha proprietà antiossidanti, antibatteriche e anticancerogene. Inoltre la buccia di limone ha la facoltà di contenere al suo interno delle proprietà che aiutano la memoria. O meglio, questa potrebbe essere una valida premessa, secondo quanto riportato da un recente studio sviluppato dai ricercatori dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, che ha avviato uno studio pilota per valutare l’effetto di un fitocomplesso presente nella buccia di limone sulla memoria: l’auraptene.
La dottoressa Samantha Galluzzi dell’IRCCS ha spiegato bene per quale ragione si sia deciso di sviluppare questo studio in particolare sulla buccia di limone: “Questa è molto ricca di fitochimici e in particolare due di questi, chiamati auraptene e naringenina, rispettivamente della famiglia dei cumarinici e dei flavonoidi, hanno suscita l’interesse della ricerca scientifica”.
La spiegazione della dottoressa Galluzzi si è poi incentrata sugli studi condotti sui topi da laboratorio con vari tipi di danni cerebrali, tra cui anche quello della malattia di Alzheimer: “Questi studi hanno dimostrato che l’auraptene e la naringenina hanno un effetto neuroprotettivo, antiossidante e antinfiammatorio e aiutano il miglioramento della memoria e dell’apprendimento”.
Prevenendo il declino cognitivo si permette anche il contrasto all’insorgere dell’Alzheimer
Ovviamente gli studi sono stati sviluppati anche sull’essere umano. L’auraptene è stato somministrato a un gruppo di persone anziane e questa somministrazione ha dimostrato come c’è stato un potenziamento della funzione della memoria immediata rispetto alla somministrazione di un placebo. I dati hanno dimostrato come ci sia stato nell’anziano un potenziamento cognitivo, grazie appunto a questi due fitochimici.
Questi studi hanno permesso di poter fare dei passi avanti anche nella prevenzione della malattia di Alzheimer, infatti prevenire il declino cognitivo permette anche il contrasto di questa malattia.
La ricerca comunque proseguirà infatti per 9 mesi un gruppo di 80 persone assumerà al mattino appena svegli una compressa composta dall’estratto secco della buccia di limone standardizzato con l’auraptene e la naringenina.