Sarà destinato a generare dibattiti ancora per diverso tempo, come è giusto che sia, il video di Beppe Grillo dove prende le difese del figlio Ciro, accusato di stupro di gruppo. Un video che ha fatto accapponare la pelle a chiunque, soprattutto in merito alle parole rivolte nei confronti della ragazza vittima dello stupro in questione. Grillo ha accusato la ragazza di aver denunciato l’accaduto solo otto giorni dopo, troppo tempo, secondo il comico genovese, per essere creduta.
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Le parole di Beppe Grillo non devono essere per nulla interpretate in quanto sono ben chiare: “Una persona che viene stuprata la mattina e al pomeriggio va in kitesurf, e dopo otto giorni fa una denuncia, è strano“. Questa frase ha generato commenti accesi ed è quella che maggiormente ha creato dispiacere, soprattutto perché vi si legge una mancanza di rispetto verso la ragazza che ne è rimasta vittima. Parole che sembrano essere state dette per difendere a tutti i costi il proprio figlio.
A questo punto le vittime di abusi, capeggiate da Eva Walpole, hanno lanciato l’hashtag #ilgiornodopo, generando tutta una serie di post e di testimonianze di abusi davvero molto forti.
Lancio l'hashtag #ilgiornodopo perché le/i sopravvissutə allo #stupro e alle violenze raccontino quanto drammaticamente sia normale e diffuso non aver denunciato immediatamente.
O, come nel mio caso, non aver denunciato affatto.#donne #italia #beppegrillo #femminismo
— Eva Walpole (@bee_perky) April 20, 2021
Uno di questi hashtag recita #ilgiornodopo sono andata a scuola. Questo è solo uno dei molti post che hanno generato un coro molto intenso di violenze subite.
#ilgiornodopo sono andata a scuola, poi gli allenamenti di pallavolo. Tornata a casa ho giocato con le vecchie Barbie.
Caro #Grillo dopo 25 anni ancora non ho denunciato, allora non è successo?— Cla (@ComeFaresti) April 20, 2021
Perché non ha denunciato subito? Caro Grillo, risponde la psicologia
A questo punto la risposta alla domanda implicita alla frase di Grillo, ovvero perché ha aspettato prima di denunciare, è dettata dalla psicologia stessa: infatti secondo la psicologia una persona che subisce un trauma, sia esso di natura fisica o psicologica, oppure di entrambe le nature, può dimenticare per diverso tempo quanto accaduto. Il cervello infatti per difendersi mette in opera una sorta di “schermatura” e il trauma viene temporaneamente dimenticato.
La tempistica non ha alcuna importanza, possono passare alcuni giorni, come diversi mesi, oppure moltissimi anni e di questi casi ce ne sono davvero moltissimi.