Delirio di onnipotenza che sfocia in una palese mancanza di rispetto per persone, per la situazione pandemica e per le istituzioni, nonostante o proprio perché tale soggetto ne fa parte: una ragazza di appena 25 anni, dichiarandosi stagista a palazzo Chigi, inveisce contro i poliziotti che le avevano somministrato la multa per colta fuori casa oltre l’ora del coprifuoco. Insulti e minacce che hanno fatto male solo alla reputazione della ragazza.
La presunzione che la legge non valga per i legislatori è vecchia, sicuramente più dei 25 anni della ragazza, ma era inaccettabile prima e rimane inaccettabile tuttora.
Alle 2.30 di notte, due poliziotti fermano per strada la ragazza, chiedendo l’autorizzazione per lo spostamento al di là dei limiti imposti dal coprifuoco e dalle regole di zona.
La giovane è priva del certificato, eppure abbozza una personale giustificazione, “sono una stagista di palazzo Chigi, ho appena finito un progetto con una collega e non mi sono accorta dell’ora”.
La situazione degenera, perché al sospetto degli agenti risponde il nervosismo stizzoso della giovane, che cade preda di una sorta di delirio di onnipotenza e minaccia gli agenti e li accusa, praticamente, di star facendo il loro lavoro: “Non sono una pischella qualunque, con me cascate male, state attenti. Per le mie competenze io sono al di sopra di voi, non potete fare quello che state facendo”.
Forse la giustificazione improbabile, forse gli insulti gratuiti, gli agenti decidono di commissionarle la sanzione pecuniaria da 400 euro, esito che indispettisce ancora di più la giovane: “Datemi i vostri nomi, io vi rovino”.
Le minacce poi si fanno più insistenti: “Dammi il tuo nome. Hai preso la persona sbagliata, ti faccio perdere il posto di lavoro“.
L’incorreggibile ragazza non cambia atteggiamento e resta tronfia, pure a sanzione effettuata: “Non mi importa – le sue parole – tanto paga Palazzo Chigi”. Un comportamento che sembra non appropriato per chi si vanta di avere un ‘ruolo’ istituzionale.
La ragazza identificata però, oltre a essere stata sanzionata, è stata denunciata per minacce e per ‘procurato allarme’. Pare infatti che durante la disputa con i poliziotti, avesse chiamato il 112 per esporre denuncia contro gli agenti della Polizia di Stato da cui “non si sentiva tutelata”.
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