Uno studente di soli 19 anni è morto durante una festa di iniziazione organizzata per il suo ingresso nella squadra di rugby.
La vita di Sam Potter, studente universitario del Gloucestershire, si è tragicamente conclusa a 19 anni nel maggio del 2019. Sulla sua drammatica morte è stata aperta un’inchiesta che ha confermato come il suo decesso sia stato causato da un tragico incidente. Secondo quanto emerso nell’aula di tribunale quest’oggi e riportato dal ‘Mirror‘, Sam quel giorno era stato invitato a partecipare ad una festa di iniziazione per il suo debutto nella squadra di rugby.
Il giorno precedente, infatti, lo studente di produzione cinematografica, aveva giocato la prima partita della stagione insieme alla squadra e al termine dell’incontro 15 ragazzi si erano riuniti per partecipare ad una festa a base di alcol. Tutti i presenti hanno consumato rum, guinness, lager e altri alcolici, ma l’unico a sentirsi male è stato Sam. Il ragazzo, infatti, ha accusato una forte stanchezza e si è addormentato sul divano nel corso della serata. Gli altri pensavano si trattasse di normale stanchezza e lo hanno lasciato riposare.
Alle 5 del mattino del giorno seguente, alcuni studenti si sono resi conto che Sam non respirava ed hanno chiamato i soccorsi. I paramedici giunti sul luogo non hanno potuto far altro che confermare il decesso. Dall’esame tossicologico è stato confermato che la morte del 19enne è stata causata da un’intossicazione alcolica. Nel sangue aveva 362 mg di etanolo per 10 ml di sangue. Un tasso alcolico che può risultare letale e che è tra le 4 e le 5 volte quello che costituisce il limite di guida.
Studente muore dopo una festa a base di alcol: “Un tragico incidente”
Ascoltato dal procuratore, Il sergente David McCoy (il detective che si è occupato del caso) ha spiegato: “Tutti coloro che si trovavano li erano presenti per loro liberà volontà ed hanno partecipato al gioco volontariamente, dunque potevano smettere in qualsiasi momento se lo volevano. Nulla di ciò che è emerso dai colloqui con gli altri studenti ha fatto emergere dettagli preoccupanti. Si è trattato di un tragico incidente”. Il sergente spiega anche di aver visionato la lista di alcolici presenti in casa, ma di non sapere con esattezza cos’abbia bevuto il giovane.
Sulla questione è stato interrogato anche il consulente scolastico Stewart Dove. A questo è stato chiesto se ci fosse una forma di pressione sociale a cui i giovani vengono sottoposti in ambiente universitario ed in particolar modo tra quelli che fanno parte di un gruppo sportivo come Sam. A tale domanda il consulente ha risposto: “Penso che non ci sia dubbio che ci sia una cultura all’interno di quel gruppo per la quale ci si aspetti che tu partecipi e ti unisci agli altri”.
Nel referto del coroner si legge inoltre: “Sam ha chiaramente bevuto un grosso quantitativo di alcol alla festa. Non c’è nulla che indichi che la partecipazione non sia stata volontaria. Chiaramente c’è una forma di pressione sociale in questo genere di eventi, ma le evidenze mostrano che Sam ha partecipato di sua spontanea volontà”.