Quando si tratta di cibo, del proprio cibo, gli italiani, che lo stereotipo vuole calorosi, accomodanti e solari, si trasformano totalmente, incarnando quasi il rigore tipicamente tedesco.
La nuova proposta di legge vagliata in senato in questi giorni, voluta ardentemente dalla maggioranza bipartisan infatti ha per oggetto il gelato e la sua integrità fisica, ma anche morale, di quella che è considerata un’eccellenza nazionale: si valuta di multare coloro che si spacciano per ‘mastri gelatai’ e vendono un prodotto scadente che contiene troppa aria.
Aria fritta? No, gelata!
La proposta presentata da sei senatori appartenenti al centro sinistra, e che vede l’appoggio di Italia viva, prevede una multa da somministrare a tutti coloro che vendono un prodotto che è al di sotto degli alti standard del gelato artigianale italiano, rinomato in tutto il mondo.
Il senatore democratico Riccardo Nencini commenta l’iniziativa: “Il gelato italiano è uno dei simboli gastronomici del nostro paese, come la pasta o la pizza. Ma le nostre leggi non tutelano né il prodotto né gli artigiani“.
Se è vero che nella preparazione artigianale del gelato l’aria è un elemento imprescindibile, il movimento della frusta dei gelatai incorpora aria che poi rende spumoso il gelato, è vero che non dovrebbe mai superare la soglia del 30% del totale degli ingredienti.
Purtroppo l’alta domanda da parte dei turisti di un prodotto così tipico e così rinomato ha fatto fiorire un mercato ‘illecito’ che consegna al cliente, a prezzo esoso, un gelato che contiene circa 80% d’aria compressa!
Le reazioni ambivalenti degli artigiani
La legge è pensata per tutelare sia il diritto dei consumatori, sia che degli artigiani. Eppure se molti plaudono l’iniziava, alcuni sono scettici o per lo meno ritengono la legge insufficiente, credendo che una minor qualità del prodotto è da attribuire agli altri ingredienti piuttosto che all’aria.
Secondo Stefano Ferrara, inserito nella lista dei 50 migliori gelatai d’Italia dal ‘Gambero Rosso’, “sarebbe utile una legge che protegga il prodotto e gli artigiani”, ma non tutti la pensano come lui.
Alberto Manassei, uno dei migliori Mastri gelatai di Roma, ritiene il problema dell’aria del gelato secondario: “è un falso problema”. Il problema non è l’aria, il problema sono gli additivi non dichiarati: “Se l’ultimo ingrediente che trovi nella lista degli ingredienti di un gelato al pistacchio è il pistacchio, sei di fronte a un problema”.