Ancora un manifestazione, stavolta però non autorizzata. Oggi lunedì 12 Aprile da piazza S. Silvestro a Roma, alle 15,30 circa, è iniziata la manifestazione ‘Io Apro’, l’ennesima dimostrazione che le misure di contenimento del virus stanno svilendo molti settori economici e l’ennesima occorrenza che c’è chi approfitta delle proteste di categoria.
Gli esponenti di CasaPound si sono infiltrati nuovamente tra i manifestanti, con mascherina abbassata d’ordinanza e inno decontestualizzato come prassi, e hanno lanciato bottiglie e bombe carta, chiedendo di arrivare a Montecitorio.
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La “non rivendicazione” di CasaPound
Luca Marsella, esponente del partito parla, vis a vis, senza mascherina con i poliziotti, perché i militanti di CasaPound sanno che il vero patriottismo si misura nel grado in cui si è incurante della sicurezza dei propri concittadini: “Vogliamo solo arrivare a Montecitorio. Spiegateci perché ci è vietata la piazza. Non c’è un motivo valido. Oggi noi dobbiamo arrivare a Montecitorio”.
Peccato che la richiesta di arrivare a Montecitorio avesse ancora meno motivi validi dell’obbligo di non transitare in piazza. Si faccia finta di poterli giustificare con l’ignoranza delle norme antiassembramento. I militanti di CasaPound si sono esibiti in uno dei loro migliori pezzi di repertorio per sottolineare quanto non riescano, pur provando a mascherare il loro bisogno di sfogo totalmente autoreferenziale con dell’altruismo dissennato: Bombe carta, fumogeni e petardi contro gli agenti, in tenuta antisommossa, insulti alla stampa, sia mai siano colpa dei giornalisti le limitazioni alle attività economiche.
Grazie agli sforzi degli agenti nessuno dei manifestanti è riuscito a raggiungere Montecitorio. Purtroppo CasaPound ha raggiunto il suo scopo principale: sfruttare un pretesto per esibirsi nel monologo della violenza senza nessun e nessuna fine.