L’intuizione di George Orwell del 1945 è quanto mai attuale, forse perché eterna: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”. E se i ristoranti sono chiusi, con enorme danno per il comparto dei ristoratori e con tanto dispiacere per gli avventori dei ristoranti, che presumibilmente vorrebbero gustare pietanze e parvenza di normalità, ci sono ristoranti che aprono e clienti che li frequentano: Zlatan Ibrahimovic è stato paparazzato seduto al tavolo del ristorante ‘Tano passami l’olio’, a Milano.
Il giallo del bicchiere di rosso
Lo chef del ristorante riporta a ‘FanPage’ che “è venuto a trovarmi con amici”, tra cui l’ex compagno di squadra Abate. Nello scatto incriminante, e che giustamente fa infuriare tifosi e non, più di una irregolarità, considerando il periodo: pranzo al tavolo al ristorante in zona rossa, con un nutrito gruppo di amici, senza distanza e senza mascherina.
Sempre ‘Fanpage’ riporta i dettagli dell’illecito: ristorante aperto su richiesta dalle 13.30 alle 15 con un servizio da circa 300 euro a persona.
L’entourage del calciatore fa sapere che si tratta di un incontro di lavoro, mentre lo chef, una stella Michelin, che tenta di ridimensionare l’accaduto: “Ibra, Ignazio e un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa. È stata una cosa tra amici. Ogni tanto capita che ci vediamo da me, se non capita da altri amici. Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto solo un bicchiere di vino”.
Chi volesse credere alla buona fede del ristoratore però è tratto in dubbio dalle note posizioni negazioniste di Tano Simonato e la sua aderenza alla manifestazione, non autorizzata, ‘Io Apro’.
Una domenica all’insegna del rosso per Ibra: tra vino, espulsione e il ‘colore di Milano’ questo nuovo colore non piace ai suoi tifosi!