L’idea di un sindacato interno non convince i dipendenti di Amazon.
Come riporta il quotidiano “La Stampa”, la votazione avvenuta tra i lavoratori dello stabilimento di Bessemer, in Alabama, ha fatto emergere ben 1.798 preferenze contrarie alla nascita di una “union” interna, con soli 738 dipendenti favorevoli.
Un risultato che accerta una volta di più la difficoltà di far nascere sindacati all’interno dell’industria tecnologia americana. Alla vigilia del voto, infatti, in molti immaginavano che l’ammissione del colosso dell’e-commerce sulla “pipì nelle bottigliette” dei dipendenti per rispettare i tempi delle consegne potesse far vincere il voto favorevole alla “union”.
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Amazon: “Nessuna pressione ai lavoratori”
Il sindacato di categoria fa sapere che Amazon avrebbe fatto delle pressioni ai lavoratori per convincerli a votare contro. Non è tardata ad arrivare la replica della società con sede a Seattle: “I nostri dipendenti hanno scelto di votare contro il sindacato – spiega Amazon – Ci sono 40 milioni di americani che guadagnano meno del salario di ingresso ad Amazon. Accogliamo l’opportunità di condividere idee con tutti i politici che vogliono approvare una legge che garantisca un salario di almeno 15 dollari l’ora, la copertura sanitaria e i benefit”.
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Il voto nello stabilimento dell’Alabama ha ovviamente avuto un risalto mediatico anche al di fuori degli Stati Uniti, specialmente in Europa, dove ci sono diverse agitazioni da parte dei dipendenti dell’azienda.
Basti pensare all’Italia, dove le tensioni interne sfociate nello sciopero dei lavoratori di Amazon ha portato il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a voler avviare un confronto con azienda e parti sociali tramite un tavolo convocato per la metà di aprile.