Quali Regioni potrebbero cambiare colore la prossima settimana?

Fino al 30 aprile, come stabilito per decreto, non ci sarà nessuna possibilità di zone gialle, ma per il momento le varie Regioni che ora si trovano in fascia rossa aspettano con trepidazione di passare in zona arancione e questo potrebbe avvenire già dalla prossima settimana. Questo vorrebbe dire che la maggior parte delle attività chiuse riaprirebbero, dando un po’ di respiro a tutti quei commercianti che in questi giorni stanno lanciando proteste di ogni tipo a causa delle restrizioni.

Quindi dopo il monitoraggio del venerdì dall’inizio della prossima settimana alcuni Regioni potrebbero passare in zona arancione, questo però sempre in attesa dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, questo però non esula dalle ordinanze locali varate dai vari Governatori, che fanno in modo da istituire restrizioni maggiori rispetto a quanto varato dal Governo.

Quali sono dunque le Regioni italiane che si trovano attualmente in zona rossa? Queste sono Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.
Mentre in zona arancione troviamo: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto e le Provincie autonome di Bolzano e Trento.

Quali Regioni passerebbero in zona arancione dalla prossima settimana?

Quali sono invece le Regioni che potrebbero vedere arancione dalla prossima settimana? In attesa del monitoraggio queste Regioni sono rispettivamente Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia e Toscana. Mentre per le restanti Regioni in zona rossa si prospetta un’altra settimana nella zona con maggiori restrizioni.

Per quanto riguarda invece le Regioni che attualmente sono in fascia arancione queste avrebbero una conferma dell’attuale zona.

Per il passaggio dalla zona rossa a quella arancione non conterà solamente il numero dei contagi settimanali, ma bensì anche il numero dei posti letto disponibili nei reparti ospedalieri e soprattutto nelle terapie intensive; questo ad esempio è valido per quanto riguarda Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia, che si trovano più o meno nella stessa situazione a livello di ospedalizzazioni e posti letto.

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