Muore Earl Simmons, conosciuto come DMX. Era da giorni in ospedale dove era stato ricoverato a causa di un improvviso attacco cardiaco. Probabilmente a causare l’infarto è stato un abuso di droghe. La morte è stata annunciata dalla famiglia con un comunicato stampa.
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Un’icona del rap
DMX aveva cinquant’anni, compiuti lo scorso dicembre. Grazie ai suoi brani e la sua popolarità e costante presenza nel mondo dello spettacolo, si può considerare un’icona del rap tra le più grandi di tutti i tempi. Oltre al rap, DMX ha lavorato spesso come attore e si è fatto vedere più volte attivo in diverse campagne politiche.
Raggiunge la vetta della sua popolarità verso la fine degli anni Novanta, quando il rap nell’ambiente statunitense stava per uscire dal mondo underground per diventare commerciale e aprirsi al grande pubblico. DMX è stato uno dei pochi che ce l’ha fatta: dopo un’infanzia difficile durante la quale ha commesso anche delle rapine, riesce a esaudire il suo sogno di diventare un musicista rap.
Il rapper venuto dalla strada
Parte dunque da un mondo underground legato alle droghe e alla delinquenza, tanto che inizialmente deve sospendere la sua carriera proprio perché arrestato per questioni legate ai narcotici. Poi riprende e arriva il successo, con singoli come Get me a dog del 1998 che diviene immediatamente un successo e ottiene il disco d’oro.
La storia di un ragazzo venuto dalla strada, ma che ce l’ha fatta, è vero: ma la strada ha lasciato segni indelebili dentro di lui, come la dipendenza dalle droghe. È proprio un’overdose a strapparlo via dal mondo della musica, nonostante il suo impegno nella campagna di sensibilizzazione contro l’uso di stupefacenti.
Il rapper aveva precedentemente dichiarato di essere stato introdotto al mondo delle droghe da una persona che ammirava a soli 14 anni: “Io avevo 14 anni, mentre lui ne aveva 30 e sapeva che lo ammiravo. Perché dovresti fare questo a qualcuno che sai che ti ammira?”.