Vaccino: in Italia segnalate più reazioni avverse per Pfizer che per Astrazeneca, ma c’è una spiegazione

Dall’analisi degli ultimi dati emergono più reazioni avverse sulle persone che hanno preso il vaccino Pfizer, rispetto a quelle che hanno preso Astrazeneca.
Si parla, solo in Italia, di ben 36.295 casi avversi per il vaccino Pfizer contro i 7.265 per il vaccino Astrazeneca. Allora perché il vaccino Pfizer non sta suscitando lo stesso scalpore? La risposta è nel calcolo percentuale.

L’allarme della dottoressa Maria Rita Gismondo

La prima a lanciare l’appello è la dottoressa Maria Rita Gismondo, a capo dell’Ospedale Sacco di Milano, durante la trasmissione di La7 Non è l’Arena del 28 marzo 2021.
In particolare, la dottoressa aveva fatto notare che nonostante le tante reazioni avverse al vaccino Pfizer, questo non fosse diventato un caso mediatico e politico, come di fatto lo era diventato il vaccino di Astrazeneca.

Il numero di effetti collaterali avuti con Pfizer addirittura supera quelli di AstraZeneca, aveva detto la dottoressa Maria Rita Gismondo, “ma non se ne parla per niente”.

La percentuale fa la differenza

Certo è che le dosi di vaccino Pfizer somministrate sono state in Italia di gran lunga superiori rispetto al corrispettivo vaccino di Astrazeneca. Scendendo nel dettaglio, i numeri parlano chiaro: al 30 marzo 2021 in Italia erano state somministrate 9.113.400 dosi di Pfizer e 2.491.200 di AstraZeneca.

Allora, andrebbero calcolati gli effetti avversi in base alla percentuale, cioè al numero di dosi somministrate, al fine di valutare un’incidenza significativa di effetti collaterali. Facendo il calcolo, ci si accorge chiaramente che per quanto riguarda Pfizer, è presente un evento avverso ogni 451 dosi di vaccino  (121.514 eventi avversi su 54.852.027 dosi), mentre per Astrazeneca ritroviamo 1 ogni 172 dosi di vaccino (107.733 eventi avversi su 9.113.400 dosi). Si tratta dello 0,6% per Pfizer, contro lo 0,7% di Astrazeneca.

Inoltre, anche questo dato sarebbe in parte influenzato dal fatto che tra gli effetti collaterali vengono conteggiati anche dei sintomi che preesistevano all’assunzione del vaccino, dato che sono le persone più vulnerabili al momento ad assumerlo.

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