In una recente intervista il deputato Elio Vito, ex-ministro dei Rapporti con il Parlamento, avrebbe dichiarato che Silvio Berlusconi sarebbe sicuramente a favore della legge Zan, ferma al Senato dopo aver passato il vaglio della Camera. Sempre secondo il deputato infatti il Presidente di Forza Italia avrebbe una sensibilità tale da ritenersi favorevole alla legge sull’omotransfobia. L’appello del deputato verso Berlusconi sarebbe quello di staccarsi dalle posizioni della Lega di Matteo Salvini, che stanno sbarrando il passaggio della legge Zan al Senato.
Elio Vito, sempre nel corso dell’intervista, ha sottolineato il fatto che non vorrebbe che all’interno del Parlamento ci fossero degli omofobi, citando la cantante Elodie, che nei giorni scorsi si è profusa in un sermone a favore della legge Zan.
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Il deputato Vito non nasconde le sue posizioni e anzi mette in chiaro il fatto che comunque Forza Italia dovrebbe votare a favore di questa legge e non nasconde anche il fatto che Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia, potrebbe avere delle posizioni liberali e quindi votare a favore.
Insomma il deputato mette i puntini sulle “i” e dichiara la necessità di votare a favore della legge Zan, facendo un accorato appello a Berlusconi e alla sua sensibilità. Ma le cose stanno davvero così? Berlusconi potrebbe davvero cambiare posizione sulla legge? Perché questo è il punto cruciale della faccenda, checché ne dica Elio Vito.
Infatti a luglio dell’anno scorso Berlusconi dichiarava che la legge Zan “rappresenta un passo indietro sul piano della libertà d’espressione, che un movimento liberale come Forza Italia non può condividere né sostenere“. Inoltre sottolineava come in Commissione Giustizia i forzisti avevano “svolto un prezioso lavoro per limitare i danni della nuova disciplina“, continuando il discorso e mettendo in chiaro che un tale testo è ben lontano dalla “nostra cultura giuridica dei diritti”.
Il tutto comunque non andava a ledere il fatto che Forza Italia si manifestasse contro le discriminazioni di orientamento sessuale, ma questi risultati bisogna “garantirli senza bisogno di leggi speciali che mettono in pericolo la libertà di opinione e di espressione”.
In conclusione, quindi, l’appello di Elio Vito a Berlusconi potrebbe andare a sbattere contro un muro, se le posizioni già espresse dal leader forzista sono queste dal mese di luglio dello scorso anno.
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