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Curiosità

Il mistero dei crononauti: i viaggiatori nel tempo esistono davvero? Gli esempi più famosi

Nel corso della storia sono stati vari i personaggi che hanno voluto rivelarsi al mondo come “viaggiatori nel tempo”. Dichiarazioni di certo al di fuori della norma, che hanno negli suscitato tanti dubbi quanto interesse. Ultima frontiera in questo senso è TikTok, dove due  utenti sono convinti non solo di aver potuto attraversare il tempo, ma di aver anche visto l’estinzione degli esseri umani da qui fino al 2027.

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La questione dei “time traveller” ha interessato da sempre anche la scienza nuda e cruda, e sono vari coloro i quali si dedicano ad una sorta di caccia ai “viaggiatori nel tempo” per comprendere se questo fenomeno possa avere almeno delle parziali verità.

Fra questi il celebre fisico Stephen Hawking organizzò nel 2009 una festa dedicata proprio ai crononauti, rivelando la data della festa solo una volta che quest’ultima si era svolta. In questo modo, pensò lo scienziato, avrebbero potuto prendervi parte solo coloro i quali provenivano davvero dal futuro. Nessuno, tuttavia, si presentò, e per Hawking fu la dimostrazione pratica che i viaggiatori nel tempo non esistono.

Altri scienziati invece, come Robert Nemiroff e Teresa Wilson della Michigan Technological University, tentarono un approccio differente, cercando online due argomenti dei quali avevano una data certa: la cometa Ison del 2012 e il papato di Francesco del 2013. Se ci fossero stati rifermenti di sorta a questi eventi in date precedenti sarebbe potuta essere una prova. Tuttavia non trovarono nulla.

Alcuni crononauti della nostra epoca

John Titor

Fra i sedicenti cronanauti non si può non citare il celebre John Titor, vero e proprio pioniere del web. Erano gli inizi del 2000 quando, su alcuni forum, comparve un utente dal nome Timetravel_0 che si presentava così: “Salve. Sono un viaggiatore nel tempo dell’anno 2036. Sto tornando a casa dopo aver recuperato un computer IBM 5100 dal 1975”.

Titor sosteneva di essere stato ingaggiato per tornare indietro e recuperare un computer portatile IBM 5100 per mettere il mondo in salvo da quello che sarebbe dovuto essere un imminente collasso informatico. Le informazioni fornite da Titor furono tantissime: dal peso della macchina per viaggiare nel tempo fino a tutte le sue caratteristiche, con annessa foto del viaggio:

Fra le sue previsioni, come l’arrivo del morbo della mucca pazza negli States fino al terzo conflitto mondiale nel 2015, niente di tutto questo si realizzò, ma non vuol dire che questo sia sinonimo di inattendibilità: alla base della teoria dei viaggi nel tempo possono essere varie le timeline, ossia le ipotetiche dimensioni parallele collocate al di fuori del nostro spazio tempo.

Francoise Brune

Un altro caso noto fu quello di Francoise Brune, il pastore cristiano che nel 2002 scrisse un libro dal titolo Il nuovo mistero del vaticano nel quale racconta che uno scienziato italiano aveva costruito assieme alla sua equipe una macchina del tempo in grado di captare segnali radio di eventi passati per poterli ricreare in tempo reale. Brune disse di averla utilizzata e di essere addirittura riuscito ad assistere alla crocifissione di Gesù.

Dave Hill

Era il 2003 quando un programmatore informatico di nome Dave Hill ricevette sulla sua casella postale moltissime email provenienti da un tale Bob White. Quest’ultimo prometteva 5mila dollari a chi lo avesse aiutato a rintracciare alcuni oggetti in particolare. Hill glieli impacchettò e glieli spedì, ma non erano prodotti del tutto originali. Tuttavia White, di cui si scoprì in seguito che non era il suo vero nome, si venne a sapere che era un viaggiatore nel tempo che voleva portare con sè questi oggetti. Hill rimase sconvolto.

C’è poi il caso di Javier, che su TikTok sta spopolando con una serie di video che ritraggono alcune città spagnole deserte nel 2027. Maggiori informazioni sono riportate nell’articolo precedentemente linkato.

Questi sono solo alcuni esempi: su Youtube, infatti, le testimonianze sono moltissime, e nel corso degli anni sono state sempre più dettagliate, come anche quella di Rudolph Fentz, l’uomo che venne investito e che fu trovato con abiti ottocenteschi e indosso documenti e danaro risalenti a quell’epoca. Risultò fra i registri delle persone scomparse verso la fine dell’800. Certo, il dubbio la fa da padrone, ma ciò non toglie che alcuni racconti lascino, effettivamente, di stucco, oltre ad essere fortemente inquietanti. D’altronde, in un universo infinito di cui ancora non sappiamo nulla, nulla può essere escluso del tutto.

 

Martina De Marco

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