Tanto si è fatto ma ancora tantissimo si deve fare.
In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, abbiamo avuto modo di intervistare Benedetta Demartis, vice presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo).
Ci ha spiegato cos’è l’autismo (“L’autismo è una condizione genetica che colpisce soprattutto la sfera della relazione sociale. Le persone con autismo fanno fatica a comunicare con gli altri perché non comprendono il nostro pensiero”) e quanto sia importante una diagnosi precoce.
In tal senso, è fondamentale che i pediatri indirizzino eventualmente i piccoli pazienti e le loro famiglie verso il neuropsichiatra infantile, che potrà fare i test del caso.
E’ fondamentale la diagnosi precoce (ed in tal senso la consapevolezza è migliorato nel corso degli anni) giacché “un bambino trattato molto precocemente, già a 18 / 24 mesi, in modo intensivo con trattamenti di tipo educativo – comportamentali migliora molto, soprattutto nei primi anni di vita”.
D’altro canto “una valutazione sbagliata dell’autismo porta a trattamenti sbagliati e quei trattamenti sbagliati condizioneranno la vita di quel bambino – ragazzo – adulto e la vita della famiglia”.
Venendo al “lavoro” dell’ANGSA, è indubbio che nell’arco degli anni abbia ottenuto importanti riconoscimenti:
“L’Associazione ha lottato per avere una legge che dicesse cos’è l’autismo e cosa serve e delle linee di indirizzo che le regioni dovrebbero applicare . La parte normativa l’abbiamo cambiata in questi anni ma l’applicazione di ciò che serve e che va fatto ancora non riusciamo ad averla perché in Italia a macchia di leopardo abbiamo centri esperti e centri dove c’è il vuoto più assoluto”
Ma, come detto in apertura, c’è tanto da fare proprio perché in parecchie parti d’Italia mancano esperti per quella che
“E’ la disabilità intellettiva più numerosa che abbiamo, per noi dovrebbe essere un’emergenza sanitaria, per quello che dice la letteratura, in America parlano di 1 autistico ogni 58 nati, in Italia si parla di un bambino ogni 100”.
Una ricerca ulteriore – condotta sugli alunni di terza e quarta elementare – ha dimostrato che si tratta di un bambino ogni 77: si tratta quindi di numeri davvero importanti ed è fondamentale che aumenti la nostra consapevolezza in merito.
Perché, come ci ricorda Benedetta Demartis: “E’ uno scandalo che dei bambini non possano migliorare”