Sylvie Lubamba racconta alla rivista Oggi la sua esperienza di carcere insieme a Patrizia Reggiani, ex moglie di Maurizio Gucci e mandante del suo omicidio. La modella italiana originaria della Repubblica Democratica del Congo ha condiviso la cella insieme a lady Gucci per due mesi, dal novembre 2009 al gennaio 2010. Adesso racconta di questa esperienza, svelando dettagli impensabili sulla mandante dell’omicidio di Gucci.
Patrizia Reggiani si lavava solo a pezzi
Sylvie Lubamba racconta il primo dettaglio che l’ha colpita in merito a Patrizia Reggiani: il fatto che non facesse mai la doccia: “In prigione c’è l’obbligo di far la doccia ogni giorno ma lei si è sempre rifiutata e le guardie ormai non insistevano più”, racconta la modella, in carcera per aver fatto uso indebito di carte di credito.
“Si lavava a pezzi nel lavandino che usavamo per cucinare e il mercoledì, quando usciva in permesso, faceva la doccia a casa e andava dal parrucchiere”.
“Per lei condividere la doccia era impensabile ma era sempre in ordine e profumata”, continua Sylvie Lubamba. “La cella era piccola, brutta e vecchia, col bagno alla turca, eppure quando piangevo lei mi guardava perplessa: “Perché piangi? Per me qui è come stare in albergo”.
A suo agio in carcere
Poi, la modella continua il racconto, spiegando della sua sorpresa di fronte al fatto che l’ex moglie di Gucci fosse completamente a suo agio in carcere: “Mi ha impressionato quanto lei fosse a suo agio in carcere, quasi serena… Ripeteva spesso: non ho bisogno di nessuno”.
“E, in effetti, rinunciava persino all’ora d’aria: o restava in cella o andava in biblioteca”, continua Lubamba. “Non veniva nemmeno a messa la domenica perché lo riteneva ipocrita. Tutte noi ci sfogavamo col cappellano, lei no”.
Questa descrizione cozza solo in parte con l’immagine di Patrizia Reggiani come la immaginavamo fino a oggi.
Dal momento del suo arresto, sono pervenute notizie del suo tentato suicidio in carcere all’inizio di novembre 2000 (la donna aveva tentato il suicidio impiccandosi con delle lenzuola). Poi ricordiamo di averla vista rinunciare alla semilibertà perché non poteva accettare di lavorare, preferendo rimanere in cella.
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Alla fine, Patrizia Reggiani è tornata definitivamente in libertà il 20 febbraio 2017 dopo ben 20 anni di carcere. Libertà totale, non vigilata, dato che l’ex lady Gucci aveva terminato il periodo previsto di rieducazione.