Reato o no? Molestia o libertà d’espressione? Il dibattito sul cat calling è molto attuale e urgente. Se in Spagna la molestia verbale a sfondo sessuale è considerata reato, in Italia una vera e propria definizione giuridica non sussiste, il che porta a un vuoto normativo e culturale che pionieri, intellettuali e letterati stanno tentando di colmare. Infatti è di queste ore la querelle culturale scatenata dal post Instagram di Aurora Ramazzoti che vede come protagonisti il personaggio web Damiano Er Faina e Tommaso Zorzi.
Qualche giorno addietro Aurora Ramazzotti aveva inveito con un lungo post Instagram, ora cancellato, contro tutti quelli che le fischiavano e le rivolgevano commenti, più o meno lusinghieri, sul suo aspetto fisico. Il post è stato bersagliato di commenti, di supporto, ma anche di gratuita cattiveria, soprattutto di donne, come ha fatto notare la giovane, e ha acceso un dibattito che ha trasceso quel post.
Damiano Er faina incarna senza dubbio lo spirito verace dell’italiano medio, dove per medio si intende anche il livello scolastico raggiunto, e rivendica la libertà d’espressione che sente essere limitata dalla sensibilità offesa di una ragazza vent’enne. La sua arringa è stata tenuta sempre sul foro di Instagram, nelle sue storie.
La reazione dei suoi followers non è stata quella auspicata e anche i suoi fan sono diventati detrattori, tanto che il loro paladino ha dovuto ritrattare: “Raga è sotto inteso che il mio discorso di prima vale per i ragazzi, certo che se uno di 60 anni dice a una di 16 anni ‘a bella’, gli tiro la scarpa io”.
Ma la bufera non si placa. A difendere la Ramazzotti è niente poco di meno che il suo migliore amico, Tommaso Zorzi, noto come vincitore dell’ultima edizione del GF Vip e di lì in poi presenza costante sui canali Mediaset
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Oltre a chiarire il senso del termine su cui si dibatte, ma su cui non si era definita chiarezza concettuale, Tommaso Zorzi attacca senza mezzi termini Er faina: “Dopo aver pseudo chiarito su una tematica riguardo la comunità LGBT con Er Faina, lui mi torna con questa cosa qui… diventa compassione. Nel senso che mi fa pena e mi spiace il fatto che lui non riesca a elaborare un ragionamento che abbia un senso. Una donna non può essere ridotta a un paio di gambe e questo non può legittimare un uomo a fischiarle per strada (…) È il fatto che lui sia seguito che lo rende pericoloso, è questo un po’ il punto. Mi auguro che prima o poi la gente possa capire che sono soggetti veramente pericolosi, e uso proprio la parola pericoloso perché non ne esiste una migliore”.
Se le parole di Zorzi non sono una molestia, sono moleste per l’ex di Temptation Island, che ha risponsto asua volta: “Qualcuno è arrivato a dire che sono pericoloso solo per il semplice fatto che se uno fischio e dica a bella a una ragazza per strada sono pericoloso manco facessi parte del cartello di Pablo Escobar[…]Io non posso dire quello che ho detto mentre loro possono dirmi che mi danno fuoco, che mi devono rinchiudere, altre persone che mi augurano di tutto e di più, this is Italia“.
E forse tra tante parole, alcune da poter ricondividere ci sono: This is Italia…
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