In occasione delle riprese in Italia del film ‘House of gucci’, che uscirà nelle sale il 24 novembre 2021, l’attenzione pubblica si è nuovamente focalizzata sull’omicidio di Maurizio Gucci, patron della casa di moda Gucci che venne ucciso il 27 marzo del 1995 su mandato dell’allora moglie Patrizia Reggiani. Quello di Gucci, però, non è stato l’unico caso di cronaca nera nel mondo della moda, macchiato dal sangue di vari omicidi e scomparse.
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Era il 27 marzo del 1995 quando Maurizio Gucci, presidente della casa di moda Gucci dal 1983 al 1993, viene freddato con tre colpi di pistola a Milano, nell’ingresso di un palazzo di via Palestro. La notizia ha una eco incredibile, e su tutti i giornali e le televisioni non si parla d’altro.
Chi è stato ad uccidere il patron di Gucci nel cuore di Milano?
Per trovare risposta a questa domanda si dovettero attendere i primi esiti delle indagini che giunsero due anni dopo e che deflagrarono come una vera e propria bomba. A volere la morte dell’imprenditore non un rivale, non un estraneo, niente di tutto questo: fu l’oramai ex lady Gucci, Patrizia Reggiani, ai tempi moglie della vittima. Non fu ovviamente lei l’esecutrice materiale dell’omicidio, di cui fu “solo” la mente, ma la “banda bassotti”, come lei stessa la definì, che sarebbe stata reclutata da Pina Auriemma detta la “maga”.
Il movente inizia ad apparire chiaro a tutti, ad amici e inquirenti, ma non alle figlie che, per mesi, hanno continuato a difendere la madre. In quel momento il divorzio fra i due era imminente: avvenne infatti proprio nel 1995, anno della morte; Maurizio Gucci aveva deciso di convolare a nozze con la nuova compagna, Paola Franchi, di cui si era innamorata quando decise di vendere la maison ad un fondo arabo. Una decisione che la Reggiani non poteva sopportare: ad essere in pericolo non era solo il suo patrimonio, ma anche il suo onore. La voglia di vendetta, rivalsa e danaro, dunque, si trasformarono in un bagno di sangue.
Il noto stilista perse la vita nel 1997 a Miami Beach, di fronte alla sua villa, per mano di un fanatico assassino seriale, Andrew Cunanan, ai tempi 23enne.
Cunan, oltre ad essere un serial killer, era noto per essere un eccentrico gigolò della comunità gay di alto borgo.
L’istrionico 23enne tolse la vita a Versace nel culmine di un violento delirio omicida che durò all’incirca 90 giorni prima di suicidarsi. Venne infatti ritrovato dalle forze dell’ordine senza vita in una sorta di casa galleggiante. Sulla tragedia Netflix ha creato la serie tv ‘Versace’.
Nell’apice del successo, a soli 40 anni, l’iconico stilista Alexander McQueen si tolse la vita nella sua abitazione a Londra l’11 febbraio 2010. L’hooligan della moda, questo l’epiteto con il quale venne appellato, era attraversato da una serie di forti tensioni psicologiche, che raggiunsero il culmine dopo il suicidio della migliore amica Isabella Blow e il decesso della madre, Joyce (avvenuto il 2 febbraio del 2010). Molto probabilmente McQueen non ce l’ha fatta a superare due ostacoli così grandi.
Il 4 gennaio 2013 l’aereo di Vittorio Missoni precipita nel mar dei Caraibi. A bordo c’erano Vittorio Missoni, figlio di Ottavio e Rosita Missoni, la sua compagna Maurizia Castiglioni, e una coppia di amici, Guido Foresti ed Elda Scalvenzi oltre ai due piloti del velivolo. Missoni junior aveva deciso, assieme alla moglie, di trascorrere le vacanze di capodanno a Los Roques. Sarà l’ultimo viaggio della coppia, che stava proprio per rientrare in Italia. Dopo almeno sei mesi di ricerche l’aereo viene ritrovato dalle autorità venezuelane frammentato in varie parti a circa 70 metri di profondità. Se il corpo della moglie Maurizia è stato immediatamente riconosciuto, diverso fu per quello di Missoni, di cui non avvenne mai un riconoscimento ufficiale. E’ ancora un mistero.
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