Sapete in cosa consiste il ruolo di magistrato onorario e quanto guadagna: il caso italiano ha dell’assurdo.
Si pensa che basti entrare nella magistratura o nell’avvocatura per cominciare ad avere guadagni stratosferici, ma questa idea è tutt’altro che corrispondente alla realtà. Non tutti i magistrati e gli avvocati, infatti, hanno la possibilità di guadagnare cospicue somme di denaro ed anzi c’è una grande quantità di loro che ha stipendi ordinari ed in alcuni casi quasi proletari.
Prendiamo il caso dei magistrati, in Italia sono decine di migliaia e si dividono in Magistrati togati e magistrati onorari. Questi ultimi ottengono il titolo per onorificenze o anzianità e la nomina deve avvenire con estremo rigore. Entrambe le figure professionali sono sottoposte al giudizio e alle regole del Consiglio Superiore della Magistratura, hanno gli stessi doveri, le stesse competenze e dovrebbero avere anche gli stessi diritti, ma non è così.
Secondo quanto rivelato in un articolo di qualche tempo fa del Fatto Quotidiano, il 50% del lavoro della magistratura italiana è affidato ai magistrati onorari, nonostante questi siano quasi la metà di quelli togati (5000 contro 8000) e i loro incarichi si dovrebbero esaurire entro un termine di 12 anni. In questi anni la figura del magistrati onorari, prima solo aggiuntiva per sopperire all’assenza di magistrati togati, è diventata indispensabile e il termine di servizio va ben oltre il 12 anni previsti, arrivando a 20 o anche a 30 anni.
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I magistrati onorari guadagnano 98 euro lordi per 5 ore d’udienza, più 98 euro lordi se superate le 5 ore. Bisogna considerare che nelle 5 ore non vengono considerate le pause e che per il compenso del giudice non si fa conto delle ore spese ad esaminare i fascicoli del caso. Da questo guadagno vanno sottratti i costi previdenziali obbligatori e quelli per i trasferimenti. Se ne deduce che per ottenere 1000 euro lordi al mese, i magistrati devono presiedere ad almeno 10 udienze da 5 ore.
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In un servizio de Le Iene andato in onda ieri sera, alcuni magistrati onorari hanno denunciato le condizioni lavorative alle quali sono costretti. Questi spiegano di non avere dallo Stato il riconoscimento di lavoratori ma di essere considerati dei volontari della giustizia. Di fatto questo porta all’assenza di versamento dei contributi, l’assenza di ferie, maternità e malattie pagate. Questo significa che se un magistrato onorario per un mese non lavora, si trova senza alcun guadagno.
Una situazione paradossale per una categoria che è indispensabile per il buon andamento del sistema giudiziario, sistema che tra le altre cose ha il compito di fare rispettare diritti e leggi. Proprio per questo motivo oggi ci sono alcuni magistrati onorari che hanno deciso di effettuare una protesta – lo sciopero della fame – al fine di ottenere considerazione da parte dello stato ed una riforma della magistratura onoraria che consegni loro i diritti spettanti ad ogni lavoratore.
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