Non si placano le polemiche nei confronti di Andrea Scanzi, reo secondo alcuni di essere passato davanti a milioni di persone in attesa del vaccino.
Il giornalista, 46 anni, si è fatto inoculare il vaccino AstraZeneca in quanto caregiver familiare, ovvero persona che assiste uno o più familiari “fragili”. Scanzi è riuscito ad inserirsi in una sorta di “lista di riserva” della Regione Toscana.
L’Asl Toscana Sud Est ha già fatto sapere che non ci sono irregolarità nella procedura, ma il polverone mediatico è stato molto forte e la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo sulla vicenda.
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Ma nelle ultime ore un altro aspetto di questa storia è entrato nel dibattito. Si tratta di un post del padre del giornalista, Luciano Scanzi, proprietario di un blog dove utilizza il nickname “Orso Grigio”.
In un post dello scorso 10 marzo – prima della vaccinazione di suo figlio Andrea, ndr – Luciano Scanzi scriveva di denunciare chi prova a commettere abusi o tenta di avere privilegi che non gli spettano.
“Aspetto il mio turno come è giusto che sia”
“Invece di esaltarvi per la normalità (riferendosi alla vaccinazione di Mattarella, ndr), con le vostre quasi del tutto inutili testate e con i vostri queruli talk, datevi un senso – scriveva Luciano Scanzi – Denunciate gli abusi, condannate i privilegi, le ruberie, gli evasori”.
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“Intendiamoci, io non sono un fanatico dei vaccini, aspetto naturalmente il mio turno come è giusto che sia – aggiungeva poi il padre di Scanzi – ma se ci sono delle regole vanno rispettate, e se ci sono delle priorità vanno definite chiaramente e poi rispettate anche quelle”.
“Ha una Guzzi, 18 chitarre, 87 macchine fotografiche e un caleidoscopio”, aveva scritto nel 2019 su Facebook proprio Andrea Scanzi in un post di auguri al padre.