Sgarbi e la drammatica confessione, ma sempre nel suo stile: “Ho avuto il covid e il cancro alle pa***”

Il critico d’arte in occasione di un’intervista ha rivelato la sua malattia e di aver avuto il covid, non senza la sua solita, plateale ironia

Ai microfoni de ‘La Zanzara’, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha confessato non pochi dettagli in merito al suo stato di salute. Le sue dichiarazioni hanno sconvolto gli ascoltatori, non solo per il loro contenuto ma anche per la modalità con la quale, ovviamente, Sgarbi ha rivelato dettagli così delicati sulla sua persona.

“Ho avuto il covid e ho anche un cancro alle pa***”

Nell’intervista, andata in onda su Rai24, Sgarbi non solo ha dichiarato di aver avuto il Covid recentemente ma anche, e soprattutto, di avere un cancro ai testicoli:

“Basta retorica sui medici. Il medico deve stare in ospedale, cura i malati che ci sono. Se poi trascura i malati di cancro è già un medico che mi sta sul cavolo. Non c’è solo il Covid al mondo. Io ho avuto il Covid e ne sono uscito, e ho un cancro alle p**le e non ne sono ancora uscito. Certo che li ringraziamo i medici, ma per tutte le malattie“.

Un modo indubbiamente tutto suo, sicuramente in linea con il suo modo di fare e, soprattutto, di parlare. Il critico d’arte ha poi aggiunto dei dettagli sulla sua condizione di salute, che pare fortunatamente non essere gravissima ma neanche rosea:

“Ho fatto delle analisi per la prostata. Ho un problema, cerchiamo di resistere. C’è un ingrossamento, c’è qualcosa che stanno analizzando. Non ho avuto metastasi di nessun tipo e la cosa è circoscritta. Cerchiamo di salvarmi, sono abbastanza seguito. Ma quando me lo hanno detto ho reagito con grande serenità ed erano tutti sorpresi. Per ora l’attività urinaria è regolare. L’unica cosa che ho da qualche anno è che vado di corpo sette, otto volte al giorno. E non ho mai trovato il modo di mitigare questa cosa, ma è l’unica condizione di limitazione alla mia libertà assoluta”.

Da quanto è emerso da alcuni approfondimenti medici pare che Sgarbi abbia potuto contrarre il Covid verso dicembre. Il critico d’arte nonché politico è venuto a saperlo dopo aver riscontrato attraverso il suo medico, Mario Pepe, gli anticorpi nel sangue.

Ad ogni modo Sgarbi è stato fortunatamente asintomatico, e dopo un momento di atteggiamento quasi ai limiti del negazionismo, si è reso conto, in realtà, di quando questo virus possa essere letale:

“La morte di Gastel mi ha fatto ripensare alcune cose, ero convinto della sua non letalità. In realtà ci sono due Covid, uno che ti prende e non si vede, un altro che ti prende di traverso”, ha concluso il critico d’arte.

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