Sono immagini che lasciano senza parole.
Perché non è possibile vedere immagini di questo tipo ancora nel 2021.
Sono le immagini di un’aggressione avvenuta a Roma lo scorso 26 febbraio 2021, sulla banchina della stazione dei treni di Valle Aurelia.
Jean Pierre Moreno, attivista, rifugiato e socio dell’associazione Gaynet Roma, si trovava sulla banchina insieme al suo compagno, in attesa del treno per tornare a casa.
Un bacio tra i due ha scatenato l’ira funesta di un uomo che – dopo aver attraversato due binari (in barba ad ogni tipo di regole di sicurezza) – ha dato vita ad una colluttazione con i due, gridando: “Non vi vergognate?”
Francamente, la vergogna è dover assistere a scene di questo tipo.
Le immagini – registrate un mese fa – sono state pubblicate attraverso la pagina Facebook di Gaynet nella giornata di ieri, sabato 20 marzo.
Come spiegato a corredo del video nella pagina dal referente capitolino dell’associazione, Rosario Coco:
“La polizia ha faticato a comprendere il movente omofobo ed è servita una integrazione della denuncia per mettere nero su bianco la richiesta di recuperare i video delle telecamere di sicurezza, che proverebbero la dinamica dei fatti. Attualmente non sappiamo ancora se le immagini saranno recuperate, poiché vengono distrutte ogni 7 giorni e questi passaggi hanno determinato una notevole perdita di tempo. Attendiamo adesso il pronunciamento del pubblico ministero su quanto accaduto, auspicando che si faccia tutto il possibile per l’identificazione dell’aggressore e per classificare questo reato nel miglior modo possibile secondo gli attuali strumenti giuridici. La legge Zan, in attesa di approvazione definitiva al Senato, avrebbe certamente imposto alle autorità di accertare sin da subito l’eventuale movente dei fatti sulla base dell’odio omotransfobico”.
Dinnanzi ad atti di violenza incommentabili come questo, diventa sempre più importante che venga approvata la Legge Zan, in questo momento in attesa di approvazione definitiva al Senato.
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Da segnalare i tanti commenti a corredo del video, a testimonianza che – per fortuna – c’è sempre più intolleranza verso l’intolleranza:
“Ma quello che picchia si fa chiamare pure uomo?!?!? Non ha il cuore ne l’intelligenza di un essere umano ne tanto meno la sensibilità di un animale ma solo l’aggressività di una bestia ??”
“Mi chiedo perché il volto dell’aggressore è oscurato? Non sarebbe opportuno far conoscere questi individui a tutta la comunità? Anche in tv oscurano i volti di mafiosi, assassini, stupratori e mi fermo perché c’è ne sarebbero tanti. Ma si continua a celare il volto di chi fa del male come se il torto è di chi subisce il torto. Tristezza e delusione. Piena solidarietà a Jean e al suo compagno”.
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