“Non mettete in atto alcuna terapia preventiva”: Burioni (in maiuscolo) sulla vaccinazione con AstraZeneca

Anche a causa della cattiva comunicazione degli enti deputati a sorvegliare la sicurezza del vaccino e del solito giornalismo pressapochista (che tende a rilanciare notizie senza troppe verifiche pur di acchiappare qualche click, e purtroppo è una dinamica connaturata al giornalismo al tempo del web) è sorta ormai da una decina di giorni una paura irrazionale legata alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.

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Una somministrazione prima sospesa, poi ripresa e adesso pienamente ripartita ma che vede comunque parecchie persone titubanti in merito alla opportunità di vaccinarsi col vaccino anglo-svedese.

In merito è intervenuto Roberto Burioni, virologo e docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano:

Nessuna terapia preventiva, giacché potrebbe essere proprio la terapia preventiva a causare danni.

Sulla stessa linea il presidente del GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) Nino Cartabellotta:

Oltre a questi due eminenti medici tricolore, bisogna ricordare come l’Agenzia europea del farmaco Ema abbia assicurato che la vaccinazione AstraZeneca non è correlata in alcun modo a un aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici, pur precisando di non poter al momento escludere un possibile legame – ad oggi comunque non dimostrabile – con alcune forme molto rare di trombosi.

Ed è questo l’aspetto da sottolineare: si tratta di forme molto rare e proprio per questo motivo pensare ad una terapia preventiva è assolutamente controindicato.

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