Anche a causa della cattiva comunicazione degli enti deputati a sorvegliare la sicurezza del vaccino e del solito giornalismo pressapochista (che tende a rilanciare notizie senza troppe verifiche pur di acchiappare qualche click, e purtroppo è una dinamica connaturata al giornalismo al tempo del web) è sorta ormai da una decina di giorni una paura irrazionale legata alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
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Una somministrazione prima sospesa, poi ripresa e adesso pienamente ripartita ma che vede comunque parecchie persone titubanti in merito alla opportunità di vaccinarsi col vaccino anglo-svedese.
In merito è intervenuto Roberto Burioni, virologo e docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano:
Se, come spero, deciderete di vaccinarvi con il vaccino AstraZeneca (cosa che io farei istantaneamente se non fossi già vaccinato) NON METTETE IN ATTO ALCUNA TERAPIA PREVENTIVA. Non essendo chiarito il meccanismo di queste RARISSIME complicazioni rischiate di fare gravi danni.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 20, 2021
Nessuna terapia preventiva, giacché potrebbe essere proprio la terapia preventiva a causare danni.
Sulla stessa linea il presidente del GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) Nino Cartabellotta:
I medici che consigliano aspirina o eparina prima del #VaccinoAstrazeneca sono ignoranti o in malafede
— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) March 20, 2021
Oltre a questi due eminenti medici tricolore, bisogna ricordare come l’Agenzia europea del farmaco Ema abbia assicurato che la vaccinazione AstraZeneca non è correlata in alcun modo a un aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici, pur precisando di non poter al momento escludere un possibile legame – ad oggi comunque non dimostrabile – con alcune forme molto rare di trombosi.
Ed è questo l’aspetto da sottolineare: si tratta di forme molto rare e proprio per questo motivo pensare ad una terapia preventiva è assolutamente controindicato.