Attraverso un post sul suo blog, il fondatore del Movimento tira le linea e definisce i nuovi standard di comunicazione dei portavoce pentastellati nei loro interventi in talk show e dibattiti televisivi a vario titolo
“Serve un diverso approccio, etico e riguardoso della persona e della sua immagine”: è con queste parole che Grillo si lancia all’attacco di editori, registi e conduttori dei talk show televisivi, accusati di “inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate” che danneggiano il dibattito politico e la persona interessata.
Sono passati otto anni circa da quando, nel 2012, Grillo ammoniva i suoi di non recarsi negli studi televisivi prestandosi ai dibattiti nei vari talk show.
Di strada il Movimento ne ha fatta tanta, al punto tale che le regole basilari che lo caratterizzavano un tempo sono state stravolte dalla base.
Dal veto dei talk show a stabilire che tipo di inquadrature dovrebbero esserci è “n’attimo”, direbbe qualcuno.
A detta del fondatore del 5 stelle, infatti, non è ammissibile che l’ospite in questione
“venga continuamente interrotto quando da altri ospiti, quando dal conduttore, quando dalla pubblicità”.
Insomma, l’idea sarebbe quella di avere un approccio maggiormente etico e che le inquadrature avvengano “in modalità singola, senza stacchi”, per riprendere le sue stesse parole.
Il fatto di spezzare parti del discorso genera un tipo di televisione, a detta di Grillo, che “non serve ad informare” ma, bensì, “a propinare le posizioni degli editori o dei conduttori di turno e queste non interessano ai cittadini”.
“Questa non è informazione” inveisce ancora sul blog “ma intrattenimento di bassa lega che sfocia in propaganda da quattro soldi. D’ora in poi, per rispetto dell’informazione e dei cittadini che seguono da casa, chiediamo che i nostri portavoce, ospiti in trasmissioni televisive, siano messi in condizione di poter esprimere i propri concetti senza interruzioni di sorta per il tempo che il conduttore vorrà loro concedere, e con uguali regole per il diritto di replica, che dovrà sempre essere accordato”.
“Poche regole di buon senso oltre che di buona educazione, che se osservate” conclude il fondatore del Movimento “consentiranno ai portavoce del M5S di presenziare a trasmissioni televisive con la giusta considerazione e il dovuto rispetto nei confronti dei telespettatori“.
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