Adescava giovanissimi su Fortnite: arrestato pedofilo 23enne

Adam Syers, un 23enne popolare come gamer su Fortnite ma anche su Instagram e TikTok, è stato incarcerato per  violenza sessuale ai danni di un minore e incitamento al compimento di atti sessuali nei confronti di minori.

Il pedofilo già lo scorso settembre aveva rischiato la prigione dopo aver caricato su Facebook un video in cui insultava attraverso dei commenti molto pesanti una madre e il suo bambino.

Il gamer pedofilo e la recidiva che l’ha portato in carcere

Nonostante questo episodio, il 23enne non si è fermato a poche, già poche ore dopo, era nuovamente online cercando di prendersi gioco dei bambini che giocavano a Fortnite e Roblox su Xbox Live.

Usando il nome utente JuicyGamer, il ragazzo ha incoraggiato un giovane di 12 anni a usare la sua carta di credito e accumulare £200 di addebiti sui giochi.

In cambio, Syers ha chiesto al bambino di inviargli una foto di se stesso in pantaloncini.
Un mese dopo, la madre del ragazzo ha notato una carta di credito sull’account di gioco Xbox di suo figlio registrata con un nome e un indirizzo associati a Syers, come ha riferito il Liverpool Echo.

Syers ha anche preso di mira un altro bambino di sette anni, chiedendogli se voleva uscire con lui ed essere il suo “fidanzato”.
La mamma di quel bambino ha scoperto una serie di “messaggi inappropriati” tra i due il cinque ottobre scorso.
L’adescatore aveva infatti dato al minore il suo numero di cellulare chiedendogli “Posso incontrarti?” prima di chiedergli di chiamarsi e inviargli il messaggio: “Ti amo”.

La polizia è intervenuta a casa di Syers il 15 settembre; dopo aver controllato il suo telefono, gli agenti hanno scoperto che accedeva regolarmente a Pornhub, Grindr, Chaturbate, Snapchat e Instagram; su quest’ultimo social, l’adescatore di 23 anni ha inviato messaggi a un terzo ragazzo non identificato, che si pensa abbia meno di 11 anni, ma che Syers ha negato di conoscere.

Gli screenshot hanno rivelato che Syers aveva una foto del ragazzo, al quale aveva ribadito: “Questo è il nostro segreto”.

Un rapporto sul 23 enne riferisce che lui non aveva partecipato ad alcun appuntamento di riabilitazione da novembre, oltre ad aver negato un’attrazione sessuale per i bambini anche se c’erano “preoccupazioni di rischio significativo“.

Natalia Cornwall, in difesa, ha detto che Syers doveva “incolpare solo se stesso” per non aver colto l’occasione che gli era stata data l’anno scorso di redimersi.
Ha detto che ora ha accettato di avere un “problema” e “un interesse sessuale per i bambini”.
Ha aggiunto che Syers altre problematiche quali l’autismo, difficoltà di apprendimento e di linguaggio, e che ha lottato per aumentare di peso a causa delle ulcere gastriche.

La difesa ha inoltre aggiunto:
“Lui stesso ha avuto un’educazione difficile. È stato preso in carico da un’età relativamente giovane, lui stesso ha subito abusi mentre era in affidamento e ha dovuto anche affrontare la morte di sua madre. Ora non ha alcun contatto con nessuno dei suoi familiari ed è effettivamente isolato all’interno della comunità”.

Il giudice Rachel Smith ha riconosciuto che Syers stesso era un “individuo vulnerabile” e che c’era “qualche prospettiva di riabilitazione”. Tuttavia, ha anche specificato che “Seguirà solo la custodia immediata per la gamma di reati che hai commesso in questo caso”.

Il giudice ha specificato, inoltre, che si trattava di una “violazione persistente che rischiava gravi danni”, condannandolo per tale motivo a due anni e otto mesi di reclusione.

Gestione cookie