La Spagna ha approvato nella giornata di oggi la legge sull’eutanasia, ed è la settima nazione del mondo a farlo.
Il disegno di legge era stato presentato dal Partito Socialista (PSOE), nonché partito del primo ministro Pedro Sánchez.
La legge è stata definitivamente approvata in senato con 202 voti favorevoli, con voto contrario del Partito Popolare (appartenente all’area del centrodestra), ‘Vox’ (estrema destra) e l’’Union del Pueblo Navarro’ (partito di centrodestra della Navarra).
La nuova legge definisce l’eutanasia come un diritto da esercitarsi in condizioni di estrema sofferenza che “la persona percepisce come inaccettabile e che non possa essere mitigata in altro modo“.
La nuova normativa sancisce che le persone con una malattia cronica grave e incurabile possano godere della suddetta legge per l’eutanasia “attiva”, intesa come la somministrazione da parte di un medico di farmaci che inducono la morte.
Inoltre, tutti coloro che siano intenzionati ad effettuare la pratica, devono confermare la loro intenzione in quattro momenti diffrenti, il tutto a seguito dell’accertamento medico delle condizioni del paziente.
Tale legge, oltre a regolare ufficialmente l’eutanasia, regola anche il suicidio assistito dal personale medico e quindi, come riportato nel testo, “la prescrizione o la dotazione da parte di personale sanitario di una sostanza al paziente, in modo che questo possa somministrarsela in autonomia, per causare la propria morte“.
La necessità dell’approvazione del disegno di legge nasce dalla volontà di integrarla a quella relativa all’eutanasia passiva, permessa su 11 delle 17 comunità autonome della penisola iberica, e che consiste nella sospensione delle cure che tengono il paziente in vita, così come lo spegnimento dei macchinari.
Javier Velasco, presidente dell’associazione ‘Derecho a Morir Dignamente’ (Diritto alla morte dignitosa), si è espresso sull’obiettivo ottenuto, dichiarando che questa decisione “risparmierà molte sofferenze a molte persone. Le eutanasie richieste saranno poche, ma la legge farà bene a tutta la società. Le richieste aumenteranno soltanto nel momento in cui ci sarà maggiore conoscenza della legge sia da parte della cittadinanza che del personale sanitario e delle istituzioni.”
La nuova legge ha inevitabilmente, vista la delicatezza del tema, dato vita a varie critiche, tutte riferite alla definizione di “diritto” a tale pratica.
A protestare, in particolare, è stato l’Ordine dei medici spagnoli e il Comitato di Bioetica spagnolo, i quali hanno ammonito che vigileranno sulle modalità con le quali tale pratica verrà regolata e come, quest’ultima, si legherà all’obiezione di coscienza.
La Spagna si colloca sulla strada inaugurata da Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Canada, in cui l’eutanasia è legale.
In Colombia, invece, la pratica è legale, ma non ancora regolamentata in maniera specifica. La Nuova Zelanda si sta preparando all’entrata in vigore della legge, che avverrà a novembre.
La normativa sull’eutanasia ha provocato, come anticipato, diverse discussioni, sia positive che negative, ma sicuramente la sua approvazione ha contribuito a smuovere le coscienze di chi, credendo di stare nel giusto, ha accentuato e continua a farlo la sofferenza di coloro che vorrebbero liberamente scegliere cosa è davvero giusto per sé stessi.
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