Lo tsunami che ha colpito le coste del sud-est asiatico nel 2004, generando morte e distruzione in Indonesia, Thailandia, Sri Lanka e India è rimasto impresso nella memoria di tutte le persone che hanno visto le immagini terrorizzanti dell’onda anomala che si abbatteva su intere città. Non era certo la prima volta che un terremoto con epicentro nell’oceano indiano causava uno tsunami, ma era la prima volta che il mondo intero poteva vedere quasi in diretta le immagini del disastro che simile fenomeno causa.
A causa di quel disastro naturale sono morte 230.000 persone e altre 500.000 sono rimaste senza casa. Un bilancio drammatico, uno dei più alti della storia. Tra i paesi colpiti quel funesto 26 dicembre 2004, c’è stato anche il territorio di Aceh (dove sono morte quel giorno 128,858 persone), zona dell’Indonesia che gode di un autonomia speciale e che può essere considerata una nazione indipendente dal Paese asiatico. Tra i dispersi di quel giorno c’era anche l’agente di polizia Zainal Abidin. Le ricerche dei familiari e delle forze dell’ordine durarono a lungo, ma nonostante gli sforzi l’uomo non è stato mai ritrovato.
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Trovato dopo 16 anni l’agente disperso dopo lo tsunami del 2004
Con grande sorpresa di tutti, ben 16 anni dopo lo tsunami, l’agente di polizia disperso pare essere stato ritrovato. Le forze dell’ordine sono convinte che si tratti di lui, ma prima di affermarlo con certezza attendono l’esito degli esami: “Verificheremo con la sua famiglia e la sua unità. Stiamo inoltre provvedendo ad effettuare il test del DNA, quello delle impronte digitali ed altri esami di verifica dell’identità”.
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Secondo quanto riportato dal Daily Star, di Zainal Abidin non si è avuta traccia sino al 2009, anno in cui è apparso nel paesino in evidente stato confusionale ed è stato ammesso all’ospedale psichiatrico di Banda Aceh. All’epoca la sua identità era sconosciuta e l’uomo – probabilmente per il forte stress subito – non ricordava nulla o quasi del suo passato. Dopo aver visto una foto dell’uomo, la polizia locale è sicura che si tratti di lui ed in questi giorni sta effettuando le verifiche necessarie per appurarlo e permettergli di tornare insieme ai suoi cari. Il perché siano passati 11 anni prima che la sua foto emergesse, invece, rimane ancora un mistero.